TOMBS – Path Of Totality

Pubblicato il 08/07/2011 da
voto
5.5
  • Band: TOMBS
  • Durata: 00:57:31
  • Disponibile dal: 07/06/2011
  • Etichetta:
  • Relapse Records
  • Distributore: Self

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Dopo un debutto pieno di speranze ma povero di trazione, i Tombs erano praticamente obbligati ad effettuare il salto necessario per dissipare l’ingombrante nebbia di dubbi e incertezze che avvolge la loro sfocata proposta musicale. Se con il primo “Winter Hours” un passo in avanti lo avevano fatto, con questo secondo “Path Of Totality” sembrano averne invece fatti due indietro auto-bollandosi purtroppo come una grande bolla di sapone, mantenuta in vita, non si capisce ancora per quale motivo, da una sempre più confusa Relapse Records. La proposta del trio newyorkese era apparsa da subito titubante e indecisa fin dal debutto e, nonostante la tigna e l’esecuzione possente e passionale che quella uscita mostrava,  le sonorità black metal, sludge e postcore che la band tentava di  far convivere all’interno della sua proposta in realtà si pestavano sempre i piedi a vicenda, rimanendo perennemente slegate e in guerra costante fra loro. L’unica cosa che i Tombs dovevano fare era sistemare l’unica zona d’ombra del loro sound, ovvero la convivenza forzata e spesso controproducente tra varie influenze musicali, cosa che, per quanto ardua, era totalmente alla loro portata. E invece la band è paurosmente cascata proprio dove non avrebbe dovuto e ha peggiorato ulteriormente l’unica condizione che già in partenza la penalizzava: le componenti black metal in “Path Of Totality” sembrano essere ancora più isolate e slegate dal resto, e non contribuiscono minimamente in alcun modo a far funzionare un disco maldestro e macchinoso in tutto. La produzione gelida, scarna e senza mordente ha ampliato il divario tra gli strumenti aprendo dei vuoti inconcludenti e inavvenenti che hanno reso l’intero lavoro del tutto inoffensivo e spompato. Le linee di chitarra appaiono completamente indecise e non si capisce se vogliono essere sfuriate black o rallentamenti sludgecore, e alla fine non trovano lo slancio per divenire né l’una ne l’altra cosa e battono in ritirata perdendosi in un accozzaglia di riff né veloci né lenti, né aggressivi né melodici, né nulla. Semplicemente anonimi e senza direzione. La sezione ritmica – forse causa, forse effetto, non si sa – fa il medesimo pasticcio proponendo blast beat completamente senza tiro che poi cercano di tirare il freno a mano diventando martellamenti doom senza alcun impatto e dalla potenza del tutto effimera e fiacca. Le voci, per la verità mai degne di nota neanche nei capitoli precedenti, si uniscono a questo pasticcio esponenziale disegnando linee vocali calanti e raspose che non hanno nulla del black metal, nulla del doom, e nulla dell’hardcore e sembrano semplicemente sospese in un limbo di timore e titubanza costante, senza riuscire a trasmettere alcuna sensazione di incombenza o aggressività. I tour estenuanti, i soldi sganciati da mamma Relapse e un’esperienza non certo da novellini hanno aiutato i nostri a tenere la bagnarola a galla in qualche modo, con dei colpi di coda sparsi qua e là nell’album che li hanno salvati in calcio d’angolo, ma la verità innegabile dei fatti è che i Tombs sono una band post-hardcore senza infamia e senza lode ormai del tutto alla deriva, che non riesce proprio a trovare una “casa” in cui mettere radici e crescere, né a mettere daccordo le varie entità che animano la band, ognuna delle quali tira in una direzione opposta dalle altre, con la band che rimane a guardare impotente. Altra occasione inspiegabilmente buttata al vento.

TRACKLIST

  1. Black Hole Of Summer
  2. To Cross The Land
  3. Constellations
  4. Bloodletters
  5. Path of Totality
  6. Vermillion
  7. Passageways
  8. Silent World
  9. Cold Dark Eyes
  10. Black Heaven
  11. Red Shadows
  12. Angel of Destruction
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