TORBA – Inferno

Pubblicato il 30/05/2023 da
voto
7.5
  • Band: TORBA
  • Durata: 00:43:53
  • Disponibile dal: 12/05/2023
  • Etichetta:
  • Ivar Records
  • Shove Records
  • Sonatine Produzioni

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Spolpa e lascia sgomenti, ricama atrocità e sotterra, nero e scattante, questo secondo album dei Torba. L’entità in esame è un terzetto proveniente dalla provincia di Lecce, con le idee ben chiare su come suonare musica distruttiva, un poco ricercata, spontanea e dall’impatto deflagrante. Il sottobosco delle commistioni tra metal e hardcore è fiorente di gruppi che si abbeverino in misura variabile a stilemi urticanti, tossici e zuppi di negatività, nei quali a seconda dei casi prevale uno sviluppo truce e greve, in altre situazioni più snello e diretto. I Torba, pur senza compiere enormi alchimie o lavorazioni chissà quanto meticolose sul proprio suono, riescono a offrirci un disco tanto denso quanto istintivo, sufficientemente vario negli approcci e nelle atmosfere attraverso cui condurci.
A rapire lo sguardo prima ancora che l’orecchio è questo artwork dai richiami vagamente religiosi e titoli che vanno a spalancarci dinnanzi agli occhi visioni lugubri; complice anche uno scorticato cantato in italiano, esso dona un fascino macabro all’intera narrazione, rendendo ogni traccia un piccolo viaggio nell’orrore. La musica ad una prima apparenza si presenta gradevolmente quadrata e costante nella pressione, nutrendosi di uno sludge-core oleoso e appesantito, punto di partenza per uno stile che proseguendo nell’ascolto si presenta più sfaccettato di quanto inizialmente supposto, sotto il flagello della severa opener “Cane”.
Innanzitutto, la band rassicura quanto alle influenze noise dichiarate, giocando abilmente coi feedback e il rumorismo, senza creare fastidiose saturazioni o cercando disturbo uditivo per darsi un tono. In secondo luogo, con un atteggiamento molto ‘italiano’ – e lo diciamo sottolineando la positività dell’aggettivo – l’amore per il punk vecchia maniera del nostro paese si fa sentire abbastanza presto. Alcuni andamenti scarni ed energici (pensiamo soprattutto ad “Assassini” e “Inferno”) affondano le loro radici direttamente negli anni ’80 di Negazione e Raw Power, e sono spunti che i Torba sanno rielaborare con cura per inserirli coerentemente al proprio feroce discorso. Mentre quando il livore diffuso conduce verso un intrico di note più cupo e martellante, si entra in simbiosi con campioni di ossessività quali i Celeste o i Trap Them. Quando i tempi si allargano e vi è un minimo di respiro – miasmatico – a farsi apprezzare, a questi musicisti piace anche presentare strutture meno immediate (“E Il Suo Regno Avrà Fine”), filtrando la propria negatività attraverso suoni storti e ansiogeni, pur senza perdere una lacerante urgenza. Un connubio di crudezza e grigiore capace di ricordare il crust/d-beat metallizzato nordeuropeo e americano, così da ricordare pesi massimi come From Ashes Rise e Tragedy, altra solida influenza di questi ragazzi.
Più che per le caratteristiche sonore, pur valide, le composizioni dei Torba si fanno apprezzare per le tante differenti interpretazioni che sanno fornire della negatività, dell’angoscia, di tutti quei sentimenti brutti e pessimisti che si accumulano spesso nella mente. Ed è talmente carica di emotività la proposta dei pugliesi che, in alcuni punti, il loro bruciante lirismo sa di uno screamo andato a male, come se emozioni un tempo candide ed esili fossero finite in mezzo a un rogo, e ne fossero uscite ancora vive ma irrimediabilmente abbruttite.
Ci sarebbe ulteriore spazio per osare e andare oltre rispetto a schemi, in fondo, comunque abbastanza noti – magari ampliando i sentori orrorifici di una traccia come “Il Mostro” – ma già adesso scrittura e performance lasciano il segno, consegnandoci un’altra formazione di solido presente e futuro di buone prospettive dell’underground italiano.

TRACKLIST

  1. Cane
  2. La bocca dell'abisso
  3. E il suo regno avrà fine
  4. Assassini
  5. Inferno
  6. Nella stessa ombra
  7. Il mostro
  8. Deplorazione
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