8.0
- Band: TORMENTOR TYRANT
- Durata: 00:26:54
- Disponibile dal: 24/01/2025
- Etichetta:
- Everlasting Spew Records
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Impossibile discutere di un gruppo come i Tormentor Tyrant senza viaggiare con la mente all’operato barbaro e seminale dei Deicide dei primi anni Novanta. Difficile non emozionarsi una volta resisi conto che il terzetto finlandese, con questo primo full-length edito da Everlasting Spew, vuole riportarci proprio lì, sul luogo del delitto di dischi come “Deicide”, “Legion” e “Once upon the Cross”, in un’operazione-tributo tanto sfacciata quanto avvincente sul piano della scrittura e della capacità di rielaborare lo stile messo a punto da Glen Benton e compagni ormai più di tre decadi fa.
Mezz’ora scarsa di musica che è anzitutto una dichiarazione d’amore e d’intenti, quindi, e che ricollegandosi al contenuto dell’EP omonimo del 2022 rinverdisce una concezione di death metal non certo inflazionata se si pensa all’offerta media dell’underground contemporaneo, affrancandosi da atmosfere plumbee, dissonanze e tendenze cavernose per abbracciare una proposta che chiama esclusivamente sangue, carneficine e bestemmie.
Se però siamo qui a parlare di “Excessive Escalation of Cruelty” come di una piccola grande sorpresa, in grado di offuscare qualsiasi album prodotto dalla band di Tampa negli ultimi lustri, è perché appunto, dietro la perfida facciata di iconoclastia e ignoranza, pulsa un songwriting a cui non piace approssimarsi o lasciare le cose al caso, aggredendo con la stessa maniacalità infusa nella costruzione e nello sviluppo dei brani.
D’altronde, come già scritto per il suddetto mini, questa è una formazione esordiente soltanto sulla carta, vista l’esperienza maturata dai suoi membri in realtà come Solothus, Corpsessed e Cataleptic, per cui stupisce relativamente essere alle prese con una tracklist curata e scorrevole; ciò che impressiona, piuttosto, è lo strabordante mix di efficacia e ferocia delle soluzioni adottate, le quali assumono puntualmente la forma di un convoglio lanciato a tutta forza contro l’Armageddon.
Un flusso inesauribile di riff agili e concisi che discende direttamente da quello portato alla ribalta dai fratelli Hoffman nelle varie “Sacrificial Suicide”, “Oblivious to Evil” e “Dead by Dawn”, in cui l’influsso di certo thrash metal (leggasi Slayer) è preponderante e dove ogni passaggio dà l’impressione di essere stato studiato apposta per uccidere, con cambi di tempo tanto frequenti e frenetici quanto ingegnosi e dinamici.
Questa propulsione, rafforzata da un assalto vocale a dir poco selvaggio e da un lavoro di batteria non meno intenso, rappresenta a conti fatti la vera marcia in più di “Excessive…”, opera che – se è vero che non fa della personalità il suo punto di forza, e non potrebbe essere altrimenti – spicca letteralmente il volo quando si tratta di annichilire tutto e tutti grazie ai colpi di un guitar work incessante e di un’attitudine insindacabilmente malvagia, ribadendo lo strapotere della legge del riff in un genere nato per intimidire e mettere al muro l’ascoltatore di turno.
In definitiva, se i vecchi Deicide sono per voi una religione, e di riflesso amate quel death metal americano sposato anche da gente come Malevolent Creation, Skeletal Remains e Solstice, vi sfidiamo a non esaltarvi una volta premuto il tasto ‘play’ del lettore. Una “Capital of Pain”, una “Torture Divine” o una “Terminal Revelation” sono qui pronte a spedirvi all’Inferno.