7.0
- Band: TOTAL FUCKING DESTRUCTION
- Durata: 00:27:12
- Disponibile dal: 15/02/2011
- Etichetta:
- Translation Loss
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Fermiamoci un attimo ad analizzare gli elementi immediatamente visibili di questo putrido album, per avere subito una idea di che razza di abominio abbiamo tra le mani. La band si chiama Total Fucking Destruction, il titolo dell’album è "Hater", e in copertina figurano degli "allegri" missili atomici, per lo più sorridenti, che stanno per piombare a terra scatenando un fottuto olocausto nucleare. I primi dubbi sembrano essere immediatamente fugati: questo è un disco che già da questi pochi dettagli non promette niente di buono. Seconda informazione disponibile: i Total Fucking Destruction sono il side project "cazzone" di Richard Hoak, batterista dei Brutal Truth. Ragion per cui anche il secondo arcano sembra essere svelato: questo è un album grind, probabilmente anche molto incazzato. Terza ed ultima investigazione: mettiamo l’album nel lettore. Ogni dubbio sparisce. Non solo questo è un album grind incazzato, ma è un album grind incazzato come una mandria di bufali fuori controllo! In questa band Hoak e compagni non hanno veramente alcun freno. La musica è strafottente e inviperita all’inverosimile, una vera pestilenza. La velocità raggiunta in certi frangenti sfiora il ridicolo, e il carico di aggressività e violenza messo in campo a volte sembra letteralmente insopportabile. L’intero lavoro sembra una festa deviata organizzata da un branco di balordi che hanno deciso di raggiungere il punto più basso della propria umanità, così, per divertimento. Le ventisette tracce del disco – durata media sessanta secondi – sono assolutamente letali e si susseguono a ripetizione come i colpi sparati da una migliatrice, in sequenza, una bastonata sui denti dopo l’altra. Nonostante l’attitudine goliardica e cazzona, il sound e il mood generale del disco sono in realtà tutt’altro che scontati, anzi, sono al contrario avvincenti e dannatamente freschi perché questa manica di pazzi ha deciso di impostare il proprio assalto grind sul southern rock e il rock and roll da strip-club più becero, creando un mix altamente infiammabile e maledettamente stronzo. In certi frangenti sembra seriamente di asoltare una schifosa fusione tra lo sleaze festaiolo e balordo dei Nashville Pussy e il demoniaco assalto sonico degli Anaal Nathrakh. Oppure immaginate gli Zeke e i Nasum che se la spassano insieme in studio a scolare ettolitri di birra, e avrete una vaga idea di ciò che abbiamo tra le mani. Letale e divertentissimo. Le ritmiche forsennate, i riff spaccaossa, le voci da barricata e gli assoli fulminanti fritti in una crosta di southern rock luridissmo sono una vera goduria, e l’intero lavoro assicura divertimento puro e una severa punizione per i timpani. I Total Fucking Destruction vi porteranno a bere in qualche biker bar lungo l’autostrada, vi rideranno in faccia e poi, quando sarete ormai sbronzi e felici, vi sferreranno un gran calcio nelle palle. Questo album è così: cazzone, cinico e bastardo. Grandi.