7.5
- Band: TOUCHÈ AMORÈ
- Durata: 00:36:00
- Disponibile dal: 09/16/2016
- Etichetta:
- Epitaph
- Distributore: Self
Spotify:
Apple Music:
A tre anni esatti dal più che buono “Is Survived By”, la band di Jeremy Bolm torna in pista con il suo quarto full-length, definito sin dal principio un album particolarmente intimo e spirituale. I testi questa volta parlano infatti perlopiù dell’elaborazione del lutto, con il cantante intento a ripercorrere la sua vita e i suoi ricordi legati alla figura della madre, scomparsa per un tumore sul finire del 2014, mentre il gruppo si trovava in tour. I Touchè Amorè non sono propriamente una band che è solita rivoluzionare puntualmente il proprio sound: anche a fronte di un concept parzialmente rinnovato, l’atmosfera che fluisce dall’agile post hardcore/punk dei ragazzi è la solita di sempre, trasognata e lievemente malinconica. In questo “Stage Four”, tuttavia, si nota un approccio meno nervoso sia nel comparto chitarristico che in quello vocale: una vena vagamente più “pop” è percepibile sin dal primo singolo presentato, “Palm Dreams”, il quale punta più del solito su una melodia canticchiabile, offrendo un ritornello che non esce più dalla testa. Un registro riscontrabile anche in altri episodi del disco. Bolm, inoltre, qua e là arriva pure ad allontanarsi dal cantato vero e proprio per adottare una sorta di quieto spoken word, forse lo stile ideale per analizzare e narrare i ricordi su cui la musica si basa. In due o tre passaggi sembra davvero di ascoltare un triste cantastorie, il cui sentimento viene sovente esaltato da una band che, alle sue spalle, fa di tutto per architettare le sue trame più dolci e passionali di sempre. Per certi aspetti “Stage Four” è un’opera 100% Touchè Amorè e potrebbe accontentare tutti i fan della formazione californiana: come accennato, rispetto alle opere più recenti il mood non è cambiato e difatti la scaletta è piena di giri melodici e climax accostabili ai momenti migliori di lavori come “Is Survived By” o “Parting the Sea Between Brightness and Me”; tuttavia, in questi nuovi trentasei minuti di musica si riscontrano anche una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e un lirismo più intenso. Le canzoni appaiono più complete e memorizzabili e la tracklist nel suo insieme scorre perfettamente, prendendo le distanze dai toni un po’ confusi dei comunque apprezzabili predecessori, nei quali una manciata di brani molto riusciti veniva puntualmente intervallata da qualche traccia che dava una sgradevole sensazione di filler. Insomma, i Touchè Amorè si sono mossi verso uno stile maggiormente orecchiabile, ma al contempo sono diventati compositori più eleganti, tanto da evitare di commettere gli stessi errori del passato e, anzi, sfornando quello che è probabilmente il loro album più fresco e stimolante finora.