7.0
- Band: TOXIC HOLOCAUST
- Durata: 00:57:50
- Disponibile dal: 31/03/2013
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Audioglobe
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Attivi dal 1999, i Toxic Holocaust hanno solo quattro LP sul mercato ma se contiamo tutte le release, split, live, singoli e quant’altro, il numero cresce parecchio. Ecco quindi l’occasione (speculazione?) colta dalla Relapse Records di pubblicare questa compilation che raccoglie b-side, tracce comparse su split, e anche qualche hit dagli album di lungo formato. Ovviamente, non essendo le tracce rimasterizzate, i suoni variano da canzone a canzone. E quindi, con le tracce poste in ordine cronologico, si ripercorre nella quasi ora di musica a firma Toxic Holocaust ogni minima evoluzione stilistica del gruppo, che ha sì sempre suonato thrash metal, ma è passato dallo stile vecchia scuola delle prime release al crossover degli ultimi anni, inglobando schemi cari al punk, al black e al death metal. Il tutto, ovviamente, a loro modo, e cioè quello duro. Abbiamo scritto evoluzione minima perché di quello si tratta, e lo si può provare ascoltando la prima traccia di questa compilation, la granitica “Metal Attack”, e, subito dopo, l’ultima, “Altar-ed State”. Similissime ma dai suoni diversi e con quasi dieci anni di differenza. Lungo la scaletta troviamo quindi composizioni-sfuriata come come le monolitiche “Deathmaster” e “Death Camp” , intransigenti stilisticamente (il tempo di batteria è praticamente uno solo, quello della percussione, dall’inizio alla fine del brano) miscelate alle tracce più recenti, quelle dove il suono è diventato più pulito, egualmente roccioso, ma dove il loro stile si è evoluto con le contaminazioni su citate. Parliamo della straordinaria “Nuke The Cross” (da “An Overdose Of Death…” del 2008) ma soprattutto della fantastica “Bitch” (scelta anche come colonna sonora di una scena molto forte sull’acclamata serie Tv americana Sons Of Anarchy), estratta dall’ultimo CD “Conjure And Command”, edito nel 2011 e dove il gruppo ha anche recuperato il logo degli esordi, più cattivo stilisticamente. E poi una super groovy “Suicide Eye”, estratta dall EP “Gravelord” del 2009 che qui è testimone anche con la rapidissima “666”. Sul CD trovate inoltre le note del leader del gruppo Joel Grind, ma, a parte questo, unitamente alle classiche foto di scena, troverete sono del thrash metal declinato in varie salse a seconda del periodo, ma sempre all’insegna dell’intransigenza sonora.