7.0
- Band: TRACES OF YOU
- Durata: 00:30:00
- Disponibile dal: 14/12/2012
- Etichetta:
- Destroy Your World Inc.
Spotify:
Apple Music:
Secondo lavoro sulla lunga distanza per la band lombarda, dedita ad un hardcore metallizzato di gradevole fattura. L’impressione è di trovarsi davanti ad un album molto concreto, ben suonato, con giri armonici e melodie che catturano quasi immediatamente, chorus coinvolgenti e, soprattutto, un pizzico di varietà nella formulazione dei pezzi – cosa che, in questo campo, non è assolutamente da dare per scontata. Inoltre, il disco pare crescere man mano che si va avanti nell’ascolto: se i primi brani in scaletta appaiono nulla più che delle discrete sberle in cui il gruppo punta tutto su veemenza hardcore e attitudine spavalda, senza però una particolare personalità, quando si inizia ad addentrarsi nella parte centrale ci si rende conto delle potenzialità dei ragazzi, che frullano spunti di diversa natura hardcore per dar vita ad un sound che è equamente moderno e tradizionale, brutale e melodico. Della proposta dei Traces Of You piace soprattutto questa buona predisposizione alla misura: le parti metalliche colpiscono duro, ma non sono esclusivamente un riciclo di breakdown, mentre quelle ariose ammiccano e si imprimono nella mente dell’ascoltatore senza però mai apparire troppo frivole o “facilone”. Nel complesso, l’unico aspetto che non concede proprio alcuna sorpresa è costituito dal comparto vocale, ma è pur vero che non riusciremmo ad immaginarci altro che un classico urlato hardcore su questa musica; Simo è autore di una buona prova e non ci sentiamo di appuntare nulla alla sua impostazione. “Bleed The Truth”, in definitiva, pur non essendo esattamente rivoluzionario, segna un’altra proficua tappa nel percorso evolutivo dei Traces Of You e si lascia apprezzare tanto per il contenuto quanto per l’intenzione. Il concept dei ragazzi è uno: suonare hardcore senza per forza aderire a ognuno dei suoi clichè e provare a concepire qualcosa che suoni sia fresco che fascinosamente retrò. Consigliato dunque sia ai fan di Terror, No Turning Back e To Kill, sia a chi apprezza ispirazioni più moderne, sulla scia di Counterparts e Hundredth.