5.5
- Band: TRAIL OF TEARS
- Durata: 00:51:30
- Disponibile dal: 26/04/2013
- Etichetta:
- Massacre Records
- Distributore: Audioglobe
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“Oscillation” è sostanzialmente un album postumo, visto che la lineup della band si è disintegrata all’indomani dell’ennesima faida interna fra il cantante Ronny Thorsen e alcuni degli altri membri. Questa volta pare proprio che non vi sarà modo di vedere i Trail Of Tears risorgere dalle ceneri, quindi “Oscillation” va considerato l’ultimo testamento dei norvegesi, che ci lasciano con quella che, a dire il vero, è probabilmente la loro opera meno riuscita degli ultimi anni. In effetti, ascoltando il disco, si arriva a comprendere come mai Thorsen non sia più interessato a portare avanti il progetto: davanti a questi pezzi, il Nostro quasi appare più come un mero esecutore piuttosto che il leader della formazione. Il gruppo ha semplificato di molto la propria musica, andando incontro a quella moderna concezione di “gothic” metal che negli ultimi anni è stata popolarizzata da realtà come Within Temptation e Sirenia, e ha messo al centro la cantante Cathrine Paulsen, la quale ora regge il timone e detta i tempi della maggior parte dei brani. L’impronta del sound è tutto sommato pop e sono venuti meno tutti quei dettagli che invece erano emersi in lavori come “Existentia”: un tempo le trame musicali apparivano come il frutto di un lavoro di squadra, oggi invece danno quasi l’idea di essere poco più di una base per le evoluzioni canore della Paulsen. Mancano personalità e ricercatezza e la spinta pseudo-orecchiabile delle prime composizioni finisce presto per arenarsi su una tracklist troppo lunga. Se poi invece puntano su un drumming aggressivo e sulla voce aspra di Thorsen, i Trail Of Tears paiono quasi rincorrere i Crematory, scadendo in sonorità tronfie e prevedibili. Forse avremmo potuto accettare un album simile da una band giovane e magari un po’ arrivista, ma con questi norvegesi, che hanno alle spalle altri sei full-length e una carriera iniziata nel 1996, ci sembra il caso di essere più severi, anche perchè i Nostri non troppo tempo fa erano stati protagonisti di opere egregie. Un addio nell’anonimato.