7.0
- Band: TRANSPORT LEAGUE
- Durata: 00:46:44
- Disponibile dal: 04/10/2024
- Etichetta:
- Black Lodge
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Trent’anni di carriera e nove album alle spalle: forse ormai hanno perso il treno che avrebbe potuto portarli verso un successo di più ampia portata, ma i Transport League di Tony Jelencovich non hanno mai deluso, e la loro storia è qui a testimoniarlo.
“We Are Satans People”, il disco che li conduce all’onorevole traguardo di pubblicazioni in doppia cifra, non fa eccezione e, anzi, prosegue esattamente sulla strada ormai tracciata, con undici pezzi che per comodità definiremo groove metal ma che, in realtà, contengono un po’ di tutto, come da sempre gli svedesi ci hanno abituato: stoner, sludge, doom, heavy metal, semplice rock, poco importa quali siano gli ingredienti, ciò che conta è che sia musica per scapocciare.
Così si passa da una “Cosmo Death”, che potrebbe benissimo essere un pezzo dei connazionali Spritual Beggars ad un blues infuocato come “Dog Tags”, in odore di Clutch, e non importa chi ha preso da chi, considerando che i Transport League si muovono in questo mondo dal 1994. “Hollowed Victory” ci fa pensare che i Volbeat possano avere preso qualche spunto proprio da queste parti della Svezia, mentre in “Grind You Down” la citazione non è nemmeno celata, in quanto una strofa di “Sabotage” dei Beastie Boys fa da chiusura alla canzone, a conferma di un’attitudine tanto caciarona quanto genuina.
Zero pretese di originalità, magari anche qualche riempitivo all’interno di una scaletta comunque robusta (tra cui spicca “Bodies Recede”), ma in compenso elettricità a palate, riff su riff, ritornelli appiccicosi, coretti scanzonati, grinta da vendere: non si può chiedere di più a Jelencovich ed ai suoi tre sodali.
“We Are Satans People” è in linea con la produzione passata, forse anche un gradino più in alto rispetto al precedente “Kaiserschnitt” per energia ed ispirazione e – dettaglio non da poco – aggiunge materiale in vista dei futuri, incandescenti live.