TREMONTI – Cauterize

Pubblicato il 09/06/2015 da
voto
7.5
  • Band: TREMONTI
  • Durata: 00:42:00
  • Disponibile dal: 09/06/2015
  • Etichetta:
  • Fret 12 Records

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Stakanovista del pentagramma come pochi, il buon Mark Tremonti, noto ai più come chitarrista e principale compositore di Alter Bridge e Creed, torna con quello che probabilmente è il suo progetto in questo momento più sentito, ovvero la sua carriera solista. Dopo i buoni responsi ottenuti dal debutto “All I Was” – nato quasi come una scommessa, e quindi registrato, a detta dello stesso Mark, in poco tempo -, stavolta i Nostri si sono presi il tempo necessario in fase di pre-produzione, al punto da registrare un numero di canzoni sufficiente per riempire ben due album. In attesa di sentire come suonerà il nuovo “Dust”, atteso più avanti nell’anno, possiamo dire che “Cauterize”, copertina a parte, segna un bel passo avanti (con annesso passettino indietro) rispetto al suo predecessore, ponendosi come il primo lavoro ‘corale’ della Tremonti band, grazie anche all’eccellente contributo offerto dall’ultimo entrato Wolfang Van Halen alla quattro corde. Sfogate le pulsioni ‘speed metal’, con tutte le virgolette del caso, nel debutto, il guitar hero italo-americano in quest’occasione si muove su coordinate più vicine alla band madre, soprattutto nel periodo “AB III”, come ben evidenziato dall’opener “Radical Change”, un concentrato di ritmiche fumanti al limite del thrash, e graffi melodici tipici del Tremonti style. La fin troppo cadenzata e oscura “Flying Monkeys”, nonostante un ritornello ipnotico, finisce con l’essere uno dei pezzi meno incisivi, mentre il primo apice del disco arriva con la title-track, tiratissima scheggia di hard-rock melodico – come una “Metalingus” accelerata, per intenderci – in cui non solo tutti i musicisti viaggiano a seimila giri, ma il buon Mark sfodera anche dietro al microfono una prestazione da autentico fuoriclasse, mettendo a frutto l’apprendistato alla corte di Re Myles. Meno incisivo che con la band madre quando è la melodia a farla da padrona (“Dark Trip”), il nostro si rifa alla grande sui pezzi rock d’atmosfera (“Fall Again”, “Sympathy”, “Providence”), andando a ripescare l’epicità dei Creed di “Human Clay”. Sublimando al meglio tutte le esperienze pregresse, “Cauterize” riesce dunque nell’impresa (non difficile, viste le premesse) di compiacere i vecchi fan, conquistandone di nuovi in virtù di una pesantezza per certi versi inedita, e molto più strutturata di quanto fatto sentire in “All I Was”. Per il giudizio finale aspettiamo di sentire anche “Dust”, ma la prima metà è promossa a pieni voti.

TRACKLIST

  1. Radical Change
  2. Flying Monkeys
  3. Cauterize
  4. Arm Yourself
  5. Dark Trip
  6. Another Heart
  7. Fall Again
  8. Tie the Noose
  9. Sympathy
  10. Providence
2 commenti
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