TREMONTI – Marching In Time

Pubblicato il 21/09/2021 da
voto
8.0
  • Band: TREMONTI
  • Durata: 00:58:34
  • Disponibile dal: 24/09/2021
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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C’è stato un decennio, tra il 2004 e il 2013, in cui gli Alter Bridge sembrava riuscire tutto, grazie a capolavori come “Blackbird” e “Fortress”, per tacere dell’indimenticabile esordio “One Day Remains”. Dopodiché – sarà un caso? – il decollo dei progetti paralleli di Tremonti prima e di Myles Kennedy poi sembra aver rotto il giocattolo, con dischi e tour capaci di riempire ancora i palazzetti ma non più il cuore dei fan, nel frattempo sempre più ricettivi nei confronti delle rispettive carriere soliste. Dopo le idi di Marzo di Mr. Kennedy è ora dunque il turno di “Marching In Time”, quinto capitolo di una discografia che di album in album fa registrare piccoli ma significativi passi avanti sotto ogni punto di vista. Se l’attacco dell’opener “A World Away” colpisce grazie ad un riffing degno di un pezzo metalcore, non da meno è il ritornello, con un Mark sempre più a suo agio nel pennellare anche la sue corde vocali come da anni fa col manico della chitarra: aggiungiamo al computo anche il solito pregevole assolo, ed ecco servito il primo ace della partita. Discorso simile vale anche per “Now And Forever”, “Let That Be Us”, “In One Piece” e “Would You Kill”: canzoni dalle melodie taglienti in cui il guitar hero italo-americano sfoga tutta la rabbia accumulata durante la pandemia, mostrando l’evoluzione in chiave moderna dell’hard rock metallizzato che aveva segnato il debutto “All I Was”. Come sanno bene i fan delle sue band Tremonti ha anche un’anima romantica, che puntualmente trova spazio nelle ballad “The Last One Of Us” e “Not Afraid To Lose”: se la prima si fa ricordare più che altro per la coda finale, la seconda invece colpisce dritto al cuore grazie ad un arpeggio in stile The Killers mescolato con il sound dei Creed di “Human Clay”, al punto che chiudendo un attimo le orecchie sembra quasi di sentire Scott Stap dietro al microfono. Tra i midtempo, più che il primo singolo “If Not For You”, scegliamo le più elaborate “Under The Sun” e “Bleak” come esempio della perfetta chimica tra voce e chitarra, anche se la menzione finale non può che essere per la titletrack posta in chiusura: “Blackbird” resta insuperabile, tuttavia questa storia padre-figlio (“La Strada” di McCarthy ai tempi del Covid-19?) ci si avvicina per epicità. Alternative metal, hard rock metallizzato, modern speed metal: chiamatelo come volete, ma se amate quanto prodotto finora dal buon Mark difficilmente “Marching In Time” vi deluderà.

TRACKLIST

  1. A World Away
  2. Now And Forever
  3. If Not For You
  4. Thrown Further
  5. Let That Be Us
  6. The Last One Of Us
  7. In One Piece
  8. Under The Sun
  9. Not Afraid To Lose
  10. Bleak
  11. Would You Kill
  12. Marching In Time
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