TRICK OR TREAT – Ghosted

Pubblicato il 15/04/2025 da
voto
8.0
  • Band: TRICK OR TREAT
  • Durata: 00:47:42
  • Disponibile dal: 25/04/2025
  • Etichetta:
  • Scarlet Records

Spotify:

Apple Music:

In diretta continuità con la deriva simpaticamente horror e cartoonesca del predecessore “Creepy Symphonies”, gli emiliani power metaller di stampo nerd Trick Or Treat dicono nuovamente la loro con il qui presente “Ghosted”, che mantiene quella parvenza leggera e ‘spooky’, senza lesinare sui riferimenti a vari prodotti della cultura pop, con in più una simpatica citazione ad una odiosa pratica che chiunque viva l’era del web ha subìto subito almeno una volta nella vita – come confermato dal titolo e dalla buffa copertina, con dei fantasmi intenti a osservare sbigottiti lo schermo di uno smartphone.
Ciò che ci fa piacere, è notare come il virtuoso della voce Alessandro Conti e i suoi soci non abbiano fatto passi indietro sul retrogusto dark delle loro opere più recenti, e nemmeno sulla volontà di fare citazioni a profusione, come confermato da una opener luminosa come da prassi, ma anche a suo modo cupa e quasi malinconica, e ci riferiamo ovviamente alla “Craven Road” (il cui titolo parlerà da sè a chi ha letto almeno un numero di Dylan Dog), cui segue una coraggiosa “Bloodmoon”, resa tale dalla sua capacità di fondere gli stilemi tipici del power metal nostrano, veloce e melodico, con alcuni inserti sul confine del black metal, come confermato dalla sezione in blast-beat e dalla presenza in veste di ospite di Adrienne Cowan, qui intenta a sfoderare il lato più mortifero della sua ugola, già sciorinato in sede live in compagnia degli Avantasia a partire da alcuni anni fa.
Più tetra e orchestrale la title-track, mentre “Dance With The Dancing Clown” – dal tema palese, a patto di avere dimestichezza con il clown più famoso della letteratura horror, di stephenkinghiana memoria – sceglie un approccio accostabile a quello di alcune canzoni dell’epoca d’oro dei lungometraggi animati della Disney, compreso di effetti sonori circensi, con un risultato finale divertentissimo e piacevolmente fanciullesco; ma ormai è ben risaputo che parte della forza dei Trick Or Treat risieda in queste apparentemente buffe derive, impreziosite nel caso specifico da un utilizzo neoclassico della chitarra e persino da una piccola sezione lirica, in lingua italiana.
Ciò che spicca maggiormente, oltre agli immancabili sfoggi in doppia cassa, sono sempre e comunque i ritornelli, catchy al punto giusto ed interpretati dal sopracitato cantante, divenuto ormai una vera istituzione in ambito power metal, e non solo in Italia.
Proseguendo con l’ascolto, questa convinzione non si fa da parte, e nemmeno le velleità da nerd che ci fanno tanto sorridere, come confermato da una “Polybius” (il cui titolo suggerirà qualcosa a chi ha frequentato qualche sala giochi anni addietro, o perlomeno da chi ha seguito a suo tempo la rubrica “Creepy Games” ad opera di un noto canale videoludico italiano).
“Evil Dead Never Sleeps” si presenta ad ora come l’estratto più graffiante tra quelli ascoltati finora, e considerando il riferimento alla popolare serie cinematografica diretta da Sam Raimi non poteva essere altrimenti; del resto, è importante la coerenza nel momento in cui si fa una citazione.
Neanche a dirlo, in “Return To Monkey Island” si palesa quel pazzoide di Christopher Bowes, frontman degli scozzesi Alestorm, per cui il brano sembra una gigantesca citazione musicale, piratesca e a suo modo nostalgica, come suggerito dal testo tutto dedicato alla spassosissima serie di avventure grafiche della LucasArts.
L’assolo di “Make A Difference” ci rammenta le notevoli capacità esecutive dei chitarristi Guido Benedetti e Luca Venturelli, che tuttavia non si sono mai fatti desiderare per tutta la durata dell’ascolto, rimanendo sempre presenti e ben distinguibili, enfatizzati anche dall’ottima produzione ad opera del buon Simone Mularoni, a prescindere dal gusto preponderante del brano; e infatti, anche nella arrabbiatissima “The 13th”, le cui strofe sembrano provenire da un disco degli Edguy, i riff e i fraseggi partoriti dalle loro sei corde mantengono un ruolo fondamentale, tanto quanto un basso che qui si pone più in evidenza che negli estratti precedenti.
L’album si conclude con la breve suite “Bitter Dreams” – ispirata naturalmente dalla serie cinematografica di “Nightmare” e dalle gesta del noto assassino soprannaturale Freddy Krueger – che a suo modo fa sfoggio di una duplice natura, iniziando in maniera relativamente calma per poi mostrare i denti poco prima della metà, lasciando tuttavia una parvenza orecchiabile e quasi serena al ritornello, malgrado il prodotto dai tratti stilistici sanguinari cui fa riferimento; fortunatamente, qualche buon blast-beat in concomitanza dell’assolo aiuta a ristabilire la coerenza di cui sopra.
C’è poco da dire, i Trick Or Treat non sbagliano un colpo, se c’è da immettere sul mercato un lavoro fatto di inediti. A volte, ci fa storcere il naso pensare che il loro nome sia noto ai più per un disco di cover incentrato sulle sigle dei cartoni animati, che li ha consacrati come potenziale band da fiera del fumetto. Noi, personalmente, li preferiamo decisamente in questa veste, ed è da quando ci siamo imbattuti nel loro esordio che il nostro apprezzamento nei loro confronti non cenna a calare: ci auguriamo di poter continuare così ancora a lungo.

TRACKLIST

  1. Lost In The Haunted House
  2. Craven Road
  3. Bloodmoon
  4. Ghosted
  5. Dance With The Dancing Clown
  6. Polybius
  7. Evil Dead Never Sleeps
  8. Make A Difference
  9. The 13th
  10. Bitter Dreams
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.