6.5
- Band: TRIPTYKON
- Durata: 00:27:43
- Disponibile dal: 25/10/2010
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Il qui presente EP a titolo “Shatter”, pubblicato dai Triptykon a breve distanza dal fenomenale esordio “Eparistera Daimones”, si fregia già dal sottotitolo (“Eparistera Daimones Accompanied”) di essere una sorta di completamento del succitato debut; cosa più che veritiera, dato che tre dei brani qui contenuti escono dalle stesse sessioni di composizione del full length. Dietro questa premessa però è inutile nascondere il fatto che, se Fischer e compagnia avessero ritenuto il materiale qualitativamente importante, non lo avrebbero scartato salvo poi recuperarlo in un secondo momento. Detto questo, va sottolineato come “Shatter”, “I Am The Twilight” e “Crucifixus” non sono brutti brani, solamente sono di qualità sensibilmente inferiore a quelli pubblicati su album qualche mese addietro. A completare l’EP troviamo anche le live version di due classici dei Celtic Frost, ovvero “Circle Of The Tyrants” e “Dethroned Emperor”, che vede la presenza di Nocturno Culto dei Darkthrone dietro al microfono. La title track ha un incedere piuttosto legato a sonorità dark wave, seppure i Triptykon appesantiscano e rallentino il tutto per meglio assimilarlo ai loro canoni. Da segnalare il refrain molto melodico e con presenza di female vocals. La successiva “I Am The Twilight” invece è una traccia che sfiora gli otto minuti di durata, lungo i quali vengono riprese le sonorità tanto care alla band, solo in maniera meno incisiva del solito. Molto buoni alcuni riffoni pesanti come l’acciaio. Per “Crucifixus” invece si può parlare di dark ambient propriamente inteso, nella misura in cui i nostri si divertono a giocare con dell’effettistica cupa, minimale e dal retrogusto vagamente industrial: ecco, questa traccia sarebbe stata perfetta come intro od outro di “Eparistera Daimones”. Delle reprise live dei Celtic Frost non c’è nemmeno bisogno di parlare, tali sono la notorietà e la bellezza dei brani; rimane da dire che Nocturno Culto perde la sfida a distanza con Tom Fischer, giocoforza più adatto a cantare questo tipo di materiale. Se siete completisti ed amanti della band potete tranquillamente approcciarvi a “Shatter”: sappiate però che questi non è che un (discreto) prodotto di scarto del portentoso esordio, e come tale va considerato.