7.0
- Band: TRIVIUM
- Durata: 00:55:18
- Disponibile dal: 11/03/2005
- Etichetta:
- Roadrunner Records
- Distributore: Universal
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Passati in pompa magna dalla tedesca Lifeforce Records al colosso Roadrunner, i Trivium sono l’ennesima rivelazione in campo metal-core e affini. Accostabile in tutto e per tutto ai vari Killswitch Engage, Shadows Fall, God Forbid e compagnia urlante, il quartetto di Orlando (ma quante band sforna questa città?) è un valido rappresentante dell’azzeccata unione tra sonorità thrasheggianti di vecchio stampo – ed infatti i Trivium tengono a farci sapere che le loro principali influenze risalgono a Testament, Slayer e Pantera – e i chorus iper-melodici e pulitissimi che caratterizzano la metal-core new generation. C’è da dire che il singer/chitarrista, Matt Heafy, è davvero bravissimo a proporre sia il classico screaming strozzato e hardcoreggiante, sia delle clean vocals da urlo (scusate il gioco di parole…), le quali, unite alle melodie ricercatissime proprio dei ritornelli, creano dei cavalli di battaglia mica da ridere (leggasi: canzoni che, dopo mezzo ascolto, sono già stampate in testa). La produzione mostruosa di Jason Suecof ed il mixaggio di mastro Andy Sneap garantiscono pulizia, potenza e pesantezza al suono dei nostri giovani americani, in possesso poi di un’ottima tecnica individuale. Un difetto del disco, se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, sta nella durata, un po’ troppo prolissa, sia di “Ascendancy” tutto, sia di alcuni episodi, ben strutturati ma che alla lunga stancano; i pezzi, inoltre, non variano moltissimo fra loro, impostati come sono su riff e tempi micidiali, strofe urlate e sparate e chorus ariosi e penetranti. Rispetto ai loro compagni di scena, mancano i rallentamenti cadenzati da mosh, ma certo è che, soprattutto per gli amanti del genere, questo lavoro si può considerare un acquisto a botta sicura, in quanto brani come “Rain”, “Drowned And Torn Asunder”, “Like Light To The Flies” e soprattutto la stupenda “A Gunshot To The Head Of Trepidation” (dal vago sapore hard-rockeggiante, se non fosse per i suoni di cemento armato), sono degli hit davvero memorabili. Come leggete, però, la seconda parte della tracklist è stata del tutto trascurata dal sottoscritto, segno evidente che l’attenzione cala un pochino con il trascorrere dei minuti ed un briciolo di noia spunta all’orizzonte. Comunque sia, la Roadrunner ha visto ancora una volta bene e i Trivium gioveranno assolutamente della promozione della label. Come detto, per gli appassionati del genere un must da non perdere.