7.5
- Band: TRUE BLACK DAWN
- Durata: 00:45:41
- Disponibile dal: 30/07/2024
- Etichetta:
- World Terror Committee
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Il terzo capitolo dei finlandesi True Black Dawn è l’ennesima dimostrazione dell’ottimo stato di salute in cui versa la scena black metal finlandese.
Il quintetto in questione è una sorpresa ma fino ad un certo punto, poiché stiamo parlando di una formazione comunque in giro dai primi anni ‘90 e che nelle proprie fila può vantare gente che suona o ha suonato in passato in gruppi come Horna, Enochain Crescent, …And Oceans, Trollheims Grott e tanti altri.
Purtroppo la band non è mai stata prolifica in questi anni ed il nuovo “Of Thick-Circling Shadows” è soltanto il terzo album, che esce a ben otto anni di distanza dal precedente “Come The Colorless Dawn”: parlavamo di sorpresa, dunque, non tanto per la formazione di tutto rispetto, ma per la qualità racchiusa in questo nuovo lavoro di quarantacinque minuti e suddiviso in dieci tracce compatte e fulminanti.
Lo stile rientra, in parte, in quella che può dirsi la scuola finlandese black metal dei nostri giorni, ma per alcuni aspetti melodici si può dire che ci sia anche un’influenza da parte della tradizione della vicina Svezia: iniziamo col dire che la produzione non è per nulla underground, ma ciò nulla toglie al sound del gruppo, che ne viene esaltato in una giusta misura; non è facile ottenere, infatti, al tempo stesso suoni puliti, potenti ma al tempo stesso graffianti e freddi, come invece qui succede.
Si possono sentire, nel sound dei True Black Dawn, forzando un po’ la mano, pallidi echi di alcune delle band di provenienza (primi Enochian Crescent, …And Oceans) o addirittura Emperor, ma non c’è un paragone nitido che si possa fare con questa band finnica che ha saputo costruirsi un sound personale, rimarcato con forza su questa nuova release.
L’opener “Algol” parte subito forte e si ha l’impressione di trovarsi davanti ad un ‘true’ black metal senza compromessi e di scuola vecchia maniera, ma dopo un paio di riff old-school ecco che arriva invece quello principale e risulta insieme orecchiabile e tagliente, messo in evidenza per dargli un maggior impatto.
Questa ‘formula’ utilizzata è applicata in maniera intelligente e vincente lungo tutto il full-length, rappresentando contemporaneamente un punto di forza ed un tratto distintivo, come accade anche nella successiva “The Depths Of The Looking Glass”: una canzone stupenda, capace di racchiudere le energie arcane del cosmo e di generare un’attrazione verso gli abissi più oscuri dello spazio man man che si sviluppano e si intrecciano le sue mistiche melodie.
Un po’ tutta la prima parte è una continua rivelazione per la qualità messa sul piatto da questa band, anche la più lenta “Night And Names” ha un sapore antico che ci riporta ai primi anni del black metal, quello in grado di farci precipitare l’anima nell’orrido profondo dello spazio sconosciuto dal quale non si può più far ritorno.
Nella seconda metà di questo “Of Thick-Circling Shadows” le trame black metal si infittiscono, diventano più contorte e meno inclini a manifestarsi in modo magniloquente come le melodie della prima parte dell’album; non per questo però il risultato finale è meno affascinante: basti pensare ad un brano violento ed eretico come “Volaverunt “.
Fintanto che ci saranno queste band capaci di rivolgersi alle misteriche forze che ci governano, per il black metal l’eternità è alla portata di mano.