6.0
- Band: TSJUDER
- Durata: 01:00:00
- Disponibile dal: 01/02/2013
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
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Gli Tsjuder, ma chi ascolta black metal deve saperlo, sono uno dei migliori gruppi di true black metal in circolazione. Oltre ad aver prodotto album di ottimo spessore, dalla loro parte hanno anche il vantaggio di essere originari della Norvegia, come a dire che il black metal scorre in modo naturale nelle loro vene. Con tutta probabilità, l’album più violento e migliore della loro carriera ancora ad oggi è “Desert Northern Hell”, uscito una decina d’anni fa, esattamente nel 2004, per la Season Of Mist. All’epoca più di qualche fan intransigente alle regole dell’underground non vide di buon occhio il fatto che un gruppo satanista e senza compromessi sonori accettasse di produrre per una etichetta di punta come la Season Of Mist. Poi, ascoltata la violenza inaudita della release, in molti tornarono a venerare giustamente questo trio indemoniato. Quindi, se ancora oggi non avete quest’album o un altro a vostra scelta della loro carriera, questa è l’ultima chiamata per correre ai ripari. Ciò che invece non si capisce è il motivo della ristampa dell’album, nove anni dopo, da parte della stessa etichetta. In fase di presentazione viene detto che a fronte della grande richiesta di quest’album la casa discografica ha voluto accontentare tutti con una ristampa. Situazione strana, qualcosa non suona del tutto chiaro. La release originale non è stata in sostanza intaccata, anche perché ancora oggi è assolutamente perfetta, produzione annichilente e glaciale compresa. La Season Of Mist allora, per rendere appetibile il prodotto, ha inserito quattro brani live risalenti al 2001 ed un DVD intitolato “Norwegian Apocalypse” in cui potete vedere all’azione il gruppo dal vivo. Detto che gli Tsjuder sono un validissimo gruppo black metal anche in sede live, perché i suoi membri sanno suonare, rimangono alcune perplessità su questa ennesima ristampa di un album famoso all’interno del circuito underground. Solitamente nei generi underground i ‘collezionisti’ tendono a voler le prime edizioni dei vari capolavori e non le ristampe, che vanno inevitabilmente ad intaccare il valore della release originale. Strana scelta e non del tutto condivisibile quella della Season Of Mist, che però dimostra di essere in salute nonostante un mercato in crisi per mille motivi e dimostra di aver risorse da spendere per delle semplici ristampe. Speriamo però che ci siano anche nuovi gruppi emergenti capaci di incidere grandi album, altrimenti di questo passo il mercato extreme metal sarò dedicato soltanto alle ristampe delle perle, e non, del passato. Ovviamente il giudizio qui viene dato esclusivamente alla ristampa, non al valore dell’album già recensito a suo tempo da Metalitalia.com (8,5/10).