7.0
- Band: TSUBO
- Durata: 00:35:19
- Disponibile dal: 20/10/2012
- Etichetta:
- Eclectic Prod.
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La cifra stilistica degli Tsubo è almeno in parte racchiusa nelle due cover che trovano spazio in questo loro primo full-length, prodotto da Giuseppe Orlando dei Novembre, masterizzato da Scott Hull dei Pig Destroyer e pubblicato dalla label ucraina Eclectic Productions: “Salt Mine” degli Assuck e “Storm Of Stress” dei Terrorizer. Dai primi il gruppo laziale pare ereditare il gusto per una certa forma canzone catchy, mentre dai secondi riprende l’approccio, per così dire, “tecnico ma non onanistico” alla materia grindcore. Già, perché non ci troviamo certo di fronte al classico gruppo grind di ultima generazione, dove la materia di partenza viene continuamente contaminata con influssi esterni, tecnicismi a oltranza e vari altri riempitivi. A condurre il gioco bastano i soliti ingredienti base, chitarre in primis, i cui intrecci, pur giocati su ritmiche quasi sempre molto sostenute, mettono in mostra un buon estro creativo e una discreta varietà di soluzioni. Il riffing rispecchia insomma il lavoro vocale, gestito da Giorgio “Giorgioni” Cifuni con una indovinata miscela di urla, growling e screaming vocals e persino qualche coro. Gli Tsubo, sostanzialmente, si buttano a capofitto nella rilettura dei classici stilemi del genere, evitando però le paludi del puro anonimato grazie ad un forte impegno nella cura del guitar-work, degli arrangiamenti e, in generale, dell’esecuzione tutta. A nostro avviso, la band dà il meglio quando si muove su ritmiche più frastagliate e riesce a incorporare qualche soluzione più groovy nel repertorio – vedi “Reminiscenza”, “La Quiete E la Tempesta” o “Avvezzamento Ciclico” – ma bisogna dire che durante l’ascolto di “Con Cognizione Di Causa” non si finisce comunque mai a fare i conti con la noia. Il platter appare decisamente come il frutto di un momento di ispirazione felice e risulta incalzante come ogni album grind che si rispetti. I camei di Jason Netherton dei Misery Index, di Enrico Giannone dei Buffalo Grillz e dello stesso Giuseppe Orlando potranno poi incuriosire anche i meno esperti di underground, fermo restando che gli Tsubo su questa prima opera sulla lunga distanza dimostrano più volte di essere assolutamente in grado di camminare da soli.