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- Band: TUNNELVISION
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
- Etichetta:
- Massacre Records
Davvero una proposta entusiasmante quella dei Finlandesi TunnelVision, un’efficace miscela di metal progressive d’avanguardia e hard rock melodico di chiara matrice americana. Fin dal primo ascolto mi sono reso conto che è uno dei dischi meglio risuciti nella storia di un genere musicale che affonda le sue radici nelle melodie raffinate e ricercate dei King Crimson o dei Rush e nei riff eleganti ma allo stesso tempo rocciosi e incisivi di capisaldi del rock di tutti i tempi come Deep Purple e Led Zeppelin. Dieci brani davvero interessanti, molti dei quali meritano molta attenzione sia per l’originalità nella composizione che negli arrangiamenti, personalemente ritengo che per alcune scelte stilistiche legate specialmente all’ottima sezione ritmica potrebbero essere paragonati agli Stratovarius o ai Dream Theater di Images And Words, ma la particolare e potentissima voce del singer Marko Waara rende questa band una creatura ammirevole a dispetto di un genere musicale che spesso lascia poco spazio alla libera creatività, dando troppa rilevanza al virtuosismo pirotecnico a scapito dell’espressività. La bravura di questo ottimo vocalist può senz’altro conferirgli un posto d’onore tra le voci migliori mai ascoltate nel metal fino ad oggi, lo si potrebbe tranquillamente accostare a Bruce Dickinson o a David Lee Roth per la potenza e le profondità, senza contare altri doti importanti di cui è evidentemente dotato come l’ottima estensione e il controllo decisamente invidiabile. Ogni brano è caratterizzato da un forte alone d’oscurità che avvolge l’intero songwriting, dando molto più spazio all’introspezione rispetto al disco di debutto della band, intitolato While The World Awaits e pubblicato nel 1999. Il primo brano “Calling” è un chiaro esempio di come possano essere coinciliate la classe e l’eleganza con la pura tecnica esecutiva, in alcuni punti emergono chiare reminiscenze Maideniane, ma lo stile è decisamente personale. La seconda traccia “Silence” si snoda lungo tempi medi e incalzanti, con tastiere pompose ma anche futuristiche e chitarre compatte e ultra serrate con un chorus da brivido. Segue “Parasites” con un riff portante ed un inciso che per alcuni versi richiamano alla mente il bellissimo Awake dei Dream Theater, anche se la vera sorpresa del disco è la successiva “Lightining”, una metal ballad davvero bellissima che non riesco più a togliermi dalla mente, merito probabilmente del memorabile chorus che sembra provenire direttamente dai favolosi anni 80, ma se vi piacciono le ballads sicuramente gradirete anche “Ribbon Of Tears” che per alcuni passaggi vocali potrebbe essere addirittura considerata come un vero e proprio tributo a sua maestà Ozzy Osbourne. La seconda parte del disco da molto più spazio alle capacità tecniche del combo Finlandese, “Long Voyage Back” è un brano che fa leva su ottimi riff e sulle potenzialità ritmiche della band, notevole davvero il lavoro dell’ottimo axeman Juhani Malmberg, “Don Juan’s Triumph” vi entusiasmerà per i suoi intrecci di chitarre e tastiere sincronizzate così come la conclusiva “While The World Awaits”, una lunga suite di undici minuti che si avvale di ottime fonti di ispirazione pop. Credo che non ci sia altro da aggiungere, questo è uno di quei dischi da avere ad ogni costo, Tomorrow è indubbiamente un album che può soddifare qualunque amante della buona musica, per cui fatelo vostro al più presto.