7.0
- Band: NIGHTWISH
- Durata: 00:54:14
- Disponibile dal:
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Certo che il buon Tuomas i bastoni fra le ruote per recensire il suo nuovo album ce li mette tutti. Lo diciamo bonariamente, ma è un dato di fatto che il primo lavoro da solista del mastermind dei Nightwish sia poco o per nulla inquadrabile all’interno del seminato del nostro portale, cosa che già di per sé ci mette in condizione di dover scegliere tra il pubblicarlo in mezzo ai dischi metal o nella sezione Non Solo Metal. La scelta poi di realizzare un album quasi completamente strumentale, e quella di incentrarlo su un argomento atipico quale la vita e la gioventù del famoso papero della Disney, contribuiscono poi insieme all’hype generato spontaneamente dal nome dell’artista stesso, a renderci ancora più arduo il compito di descrivervi oggettivamente questo disco. Oggettivamente però, dopo diversi ascolti siamo giunti alla conclusione che si tratta comunque di un lavoro più che buono, figlio sicuramente di passione, creatività e tanta, tanta esperienza e dedizione. “The Life And Times Of Scrooge” non è un disco che sbuca dal nulla, da quattro composizioni o riff che non sono entrati negli album dei Nightwish e che sono stati rispolverati per l’occasione. E’ invece un lavoro di grande ricerca sia musicale che visiva, effettuato da Tuomas con il supporto della fama, dell’esperienza e, perché no, anche dei soldi che la carriera con i Nightwish gli hanno regalato. Il disco, dicevamo, è prevalentemente strumentale, ma non è mai la tastiera ad essere la protagonista indiscussa, anzi. E’ piuttosto il lavoro di un’intera orchestra a sostenere ogni singolo brano, donando a ciascuno il proprio colore e la propria personalità. Ottimi ad esempio sono gli inserti con gli strumenti a corde arpeggiati che che si sentono in “Into The West”, divertente con il suo mood da festa popolare, ed altrettanto mirabili sono anche le sezioni d’arco e i cori che movimentano “Cold Heart Of Klondike”, il brano più drammatico e cupo di tutti, nel quale si coglie anche qualche eco dei Nightwish più orchestrali e cinematografici. Questi due brani in particolare, ma anche tutti gli altri, mostrano bene quale sia la vera forza di questo lavoro, che è quella di sposare alle perfezione la musica proposta con le immagini che le tavole a fumetti di Don Rosa suscitano nella mente dei lettori… una vera e propria colonna sonora del fumetto, potremo definirlo. Holopainen si rivela poi sempre un pianista bravo ed appassionato, e il suo amore per il principe degli strumenti classici si esplicita tutto nella sezione iniziale di “Goodbye, Papa”, toccante momento strumentale posto a circa metà album che nel corso di sei minuti esplora una vasta gamma di emozioni che non ci saremmo aspettati. Il finale, affidato alla lunga “A Lifetime Of Adventures” e alla romantica “Go Slowy Now, Sands Of Time” è solo il delicato abbraccio di addio che il disco ci da prima di chiudersi definitivamente con atmosfere che ancora ci parlano di nostalgia e rimpianti, ma della consapevolezza di una grande vita vissuta. Un po’ come è Paperone stesso: papero burbero e nostalgico, ma ancora capace di sentimenti forti. Insomma, l’avrete capito, il risultato di tutta questa cura e impegno è un album che quindi si può definire insufficiente o raffazzonato in nessuna maniera; al di là dunque del fatto che a ciascuno di noi possa piacere o meno l’ascolto di un album con caratteristiche come quelle descritte, un plauso alla serietà e alla minuziosità del carismatico tastierista dobbiamo per forza rivolgerlo.