7.5
- Band: TWILIGHT FORCE
- Durata: 00:44:52
- Disponibile dal: 20/01/2023
- Etichetta:
- Nuclear Blast
Spotify:
Apple Music:
Malgrado ciò che potrebbe far trasparire il titolo, quello di cui vi parliamo nelle prossime righe non è una reinterpretazione in chiave power metal dell’iconico, e quasi omonimo, album della black metal band norvegese Immortal, anche se ci piace pensare si possa trattare di una citazione voluta. Siamo bensì in presenza del quarto full-length ad opera di una formazione tanto discussa, quanto amata da una discreta schiera di ascoltatori, di cui moltissimi giovani affezionati a quel tipo di intrattenimento immediato, colorato e squisitamente nerd, a base di avventurieri, elfi, draghi e amenità affini.
Come in passato, sul fronte musicale i Twilight Force fanno ben poca leva sulla novità o su una variazione effettiva di quelli che sono gli stilemi consolidati del power metal europeo, in particolare quello più fiabesco e melodico, caratterizzato da tastiere, sfoggi vocali e strumentali, inserti orchestrali e melodie catchy al limite dell’allegro; il tutto con quel grado di pienezza e relativo eccesso che di fatto ne ha sancito in parte il successo. In generale, ancora una volta, un prodotto per chi non disdegna mettere da parte il lato più tetro della musica metal in favore di un po’ di serenità scanzonata e fanciullesca, interpretata e rappresentata peraltro dall’ugola di uno dei fiori all’occhiello della scena italiana, ossia Alessandro Conti, che si erge letteralmente al di sopra degli spilungoni svedesi dediti al comparto strumentale.
Memori probabilmente di quella leggera sensazione di piattezza data dal predecessore “Dawn Of The Dragonstar”, in quest’album viene esaltata una costruzione meno lineare, con alcune sferzate in termini di struttura e mood: otto pezzi, di cui due lunghe suite, un intermezzo e cinque estratti dalla durata media, con atmosfera variabile. Il risultato è un lavoro francamente più accattivante e variegato, con gli immancabili brani a base di doppia cassa, ritornelli opulenti e melodie orecchiabili, sulla falsariga della iniziale “Twilight Force” o della successiva title-track, ma anche fasi a dir poco zuccherine e festaiole (anche troppo) come “Dragonborn”, fino ad arrivare a chicche stilistiche come l’inserimento dei blastbeat in “Skynights Of Aldaria”, che in tutta onestà ci hanno esaltato non poco. Caratteristiche che di fatto compongono un album con una coerenza irrinunciabile, considerando il genere, ma che si prende stavolta la briga di applicare un po’ di condimento, elevando così il piatto su un livello di gradimento inizialmente inaspettato: per l’appunto, si può ascoltare un tipico pezzo power fantasy come “Sunlight Knight”, che comunque nel suo piccolo stupisce con qualche sfiziosità, così come le sopracitate suite “Highlands Of The Elder Dragon” e “The Last Crystal Bearer”, capaci di fatto di incarnare perfettamente la volontà di proporre del power metal d’intrattenimento con un gusto cinematografico degno della colonna sonora di un film d’animazione.
Tutte scelte e soluzioni compositive destinate irrimediabilmente a risultare stucchevoli a chi è poco avvezzo ad una maniera così luminosa di concepire il metal, ma che sicuramente faranno la gioia di chi ancora ama mettere in risalto il proprio fanciullino interiore con queste atmosfere sognanti, così come di chi, tra una mazzata satanica nello stomaco e l’altra, non disdegna anche un buon dessert dai colori sgargianti. Inoltre, se siete dei gamer o degli appassionati di letteratura fantasy, non potrete non sentirvi immersi all’interno del celebre videogioco “The Elder Scrolls V: Skyrim”, o di un qualsiasi romanzo di Tracy Hickman e Margaret Weis. Se poi vi piace riunirvi con gli amici per giocare a “Dungeons & Dragons”, qui avete di che sbizzarrirvi.