6.5
- Band: TWINS CREW
- Durata: 00:44:01
- Disponibile dal: 30/07/2013
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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Se già con le famose coppie Smith/Murray, Olbrich/Siepen e Timpton/Downing si è soliti parlare di ‘chitarre gemelle’, a maggior ragione possiamo farlo con i qui presenti Twins Crew visto che, oltre le ovvie somiglianze di stile con le copie citate prima (non scelte a caso) i due chitarristi della band David e Dennis Janglow sono, appunto, gemelli anche dal punto di vista biologico. Facezie a parte, i qui presenti Twins Crew sono un sestetto proveniente dalla Svezia, capitanati appunto dai due già citati gemelli e dediti ad un power metal che più scontato non si può (davvero al limite del plagio in alcuni punti) ma talmente vivace, trascinante e frizzante da convincerci senza remore a dimenticarci della totale mancanza di originalità, premiando invece il disco con un’ampia sufficienza. “The Northern Crusade” ha tutto quello che ti puoi aspettare dal disco power classico, un po’ declinato verso il sinfonico: un approccio chitarristico quadrato nelle ritmiche e funambolico negli assoli, una sezione ritmica potente e superprodotta, tastiere spesso in evidenza e cantato acuta di chiara scuola Kiske/Kotipelto. I richiami agli Helloween e agli Stratovarius sono di fatto quelli più immediati, soprattutto a livello melodico (la canzone “Dr. Dream” nel bridge ricorda prepotentemente quella “Power” dell’era Deris presente sul grandioso “Time Of The Oath”), ma dopo i primi ascolti non possiamo non notare però come alcune differenze tra i Twins Crew e le band citate nascano proprio a livello delle chitarre. I due ragazzi, davvero molto affiatati (e qui forse lo stretto rapporto gemellare che li unisce ci mette lo zampino) ricordano a livello di alchimia di più lo stile delle coppie di asce di Maiden o Judas Priest piuttosto che quello più egocentrico di Tolkki o Turilli. L’ascolto di pezzi quali la rockettara “Loud And Proud” (con un assolo molto “Highway To Hell”!) e la bellissima conclusiva “Angel Fall” ci conferma questa ipotesi, confermando l’importanza che il metal più classico ha rivestito nel la formazione dei due chitarristi. Grossi svarioni non ce ne sono, a parte forse nella solita, scialba, power ballad (che qui si intitola “Under The Morning Sun”); invece più o meno ovunque sembra regna il buon gusto e l’ottima scelta generale di melodie immediate e soluzioni chitarristiche intriganti. Che dire? Se odiate il power, odierete anche questo prodotto, ovviamente, mentre se lo amate e la derivatività non vi infastidisce, potreste amarlo. Se invece il power metal europeo fa per voi, ma preferite una certa originalità… non possiamo che consigliarvelo comunque: siamo abbastanza convinti che con la sua spontaneità e il suo piglio irresistibile “The Northern Crusade” saprà intrattenere pure voi.