7.0
- Band: TYGERS OF PAN TANG
- Durata: 00:58:12
- Disponibile dal: 06/10/2008
- Etichetta:
- Cargo Records
- Distributore: Frontiers
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La NWOBHM viene considerata da molti, tra cui il sottoscritto, come il movimento di massimo splendore del metallo pesante che tra fine anni Settanta ed inizio Ottanta ha permesso a diverse formazioni di mettersi in luce e di regalarci capolavori destinati all’immortalità. Molte di queste hanno vissuto un brevissimo momento di gloria, altre sono riuscite ad imporsi e crescere negli anni (basti pensare a Saxon, Iron Maiden…) ed altre ancora sono sopravvissute, con meno gloria, tanta passione e qualche difficoltà. A questa ultima categoria appartengono i Tygers Of Pan Tang, band debuttante nel lontano 1980 e riformata all’inizio del nuovo millennio. L’innesto dell’italianissimo singer Jacopo Meille (Mantra, Fool’s Moon) ha portato una ventata d’aria fresca nella band e, dopo un intenso periodo di affiatamento e date live, viene pubblicato il nuovo “Animal Instinct”. Robb Weir ha il rock nel sangue, i suoi riff profumano di un nostalgico aroma Ottantiano, quello già assaporato sui vecchi “Wild Cat” e “Spellbound”, e la sua vena compositiva pare tornata quella dei tempi d’oro. A scaldare subito i cuori ci pensano le note di “Rock Candy” e “Cry Sweet Freedom”, manifesti di graffiante hard’n’heavy dal ritornello orecchiabile e di facile assimilazione. “Let It Burn” propone un ottimo lavoro sui cori , mentre “Hot Blooded” ci regala una manciata di minuti all’insegna dell’hard rock genuino. La produzione di “Animal Instinct” si rivela essenziale e ruvida, in questo modo si possono veramente ascoltare gli strumenti all’opera, alla faccia di chi preferisce adottare in studio eccessivi abbellimenti o forzature alla ricerca del sound perfetto. Voce e chitarre sono i più privilegiati da questa scelta, Meille e Weir fanno scintille insieme e ci rendono orgogliosi di questo talento italiano al servizio di un’icona della scena metal britannica. La storia non va solo studiata a posteriori, qualche volta è bello viverla in prima persona e conoscere da chi deriva ciò che ascoltiamo oggi.