7.5
- Band: TYR
- Durata: 00:43:17
- Disponibile dal: 29/05/2009
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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A solo un anno dal precedente “Land” tornano i Tyr con un album che sicuramente dividerà critica e pubblico. Il quartetto faroese è stato capace di ritagliarsi con “Eric The Red” (2003) e “Ragnarok” (2006) un suo spazio personale grazie ad un sound nordico, epico e folkeggiante ma al contempo raffinato ed elegante, dove la splendida voce pulita del cantante chitarrista Heri Joensen era accompagnata da non rari passaggi di natura quasi prog e strutture spesso ricercate. Il già menzionato “Land”, spostava invece l’accento sulle antiche canzoni tradizionali in lingua faroese dalle quali il gruppo è solito trarre spunto e questo, unitamente ad alcuni passaggi un po’ troppo ridondanti, lo rendeva più pesante e ostico dei precedenti. Oggi il gruppo ci stupisce di nuovo con una decisa sterzata verso sonorità epic e power con una riduzione netta nella componente progressiva. I pezzi, sebbene conservino il sound classico dei Tyr e un approccio tecnico indiscutibile, sono infatti più tirati, lineari, diretti e “battaglieri”. Esempio lampante è l’ottima opener “Hold The Heathen Hammer High”, un brano tra i più veloci mai scritti dalla band, dove riff incisivi e le melodie di chitarra tipiche del gruppo sorreggono una linea vocale evocativa e un po’ più aggressiva del solito, che sfocia in un ritornello dai cori immediatissimi e sicuramente efficaci dal vivo. In effetti un’altra delle caratteristiche comuni a quasi tutti i brani di “By The Light Of The Northern Star” è proprio il loro potenziale live. Infatti, anche laddove ritroviamo una forte presenza della componente tradizionale e folk con cantato in lingua madre, non riscontriamo soluzioni impegnative ma, al contrario, molte melodie facilmente assimilabili. E’ il caso della successiva “Tróndur í Gøtu” o della un tantino più scontata “Turið Torkilsdóttir”, nella quale i cori a cappella posti in apertura e chiusura, sono intervallati da un lungo assolo melodico sostenuto da una ritmica in doppia cassa molto semplice. Tra i brani più convincenti segnaliamo “Into the Storm” dove, sebbene i tempi siano decisamente sostenuti, troviamo una linea vocale più solenne, a tratti quasi malinconica, e una ritmica maggiormente articolata, con parti di batteria ispirate e piuttosto insolite per il genere in questione. Pollice alzato anche per “Northern Gate” e “By The Sword In My Hand”, entrambe molto epiche e guerresche, mentre un giudizio negativo spetta a “Hear The Heathen Call”, decisamente troppo banale e scontata sia come parte strumentale che come liriche e linee vocali. Perfetti come al solito i suoni. Come detto in apertura, “By The Light Of The Northern Star” scontenterà sicuramente chi era affezionato ai Tyr più progressivi e vari, che etichetterà questa scelta stilistica come un’involuzione, mentre probabilmente farà guadagnare alla band qualche fan in più tra gli amanti del filone epic/power.