TYR – The Lay Of Thrym

Pubblicato il 08/06/2011 da
voto
8.5
  • Band: TYR
  • Durata: 00:45:58
  • Disponibile dal: 27/05/2011
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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Per chi ancora non li conoscesse, i faroesi Tyr sono una delle band più prolifiche, seguite e, secondo molti (tra cui il sottoscritto), più valide del panorama epic folk metal attuale. Un gruppo che col passare degli anni ha saputo sviluppare un proprio stile ben riconoscibile, pur azzardando anche qualche leggero cambio di direzione. Un classic metal epico con cantato pulito, dal sound con sfumature folkloristiche, a tratti progressivo e fortemente influenzato sia nelle tematiche che nel songwriting dalle musiche tradizionali delle isole Far Oer e delle limitrofe terre nordiche. Una formula che, unita ad una curata immagine "vichinga" e ad indubbie capacità tecnico-esecutive sia in studio che dal vivo, ha permesso al gruppo del vocalist e cantante Heri Joensen di conquistare un proprio solido ed affezionato pubblico soprattutto in Nord Europa. Forti di queste premesse, a due anni di distanza da "By The Light Of The Northern Star", i Tyr pubblicano un nuovo lavoro che farà la gioia di chi li ha seguiti fino ad oggi e permetterà loro di guadagnare anche qualche altro fan. Ci sbilanciamo in questo senso senza paura di cadere in errore, in quanto il qui presente "The Lay Of Thrym" è il disco più diretto, scorrevole e facilmente ascoltabile della cariera dei Tyr. L’album segue infatti sostanzialmente le stesse coordinate del suo quasi altrettanto accessibile predecessore, fatto che da un lato forse può scontentare i fan di vecchia data più legati al lato progressivo del gruppo, ma dall’altro offre alla band l’occasione di farsi strada tra un pubblico più vasto. "The Lay Of Thrym" è dunque meno particolare, complesso ed atmosferico dei primi lavori targati Tyr e, al contrario, rispetto a questi è più aggressivo, veloce, orecchiabile e più vicino a certi stilemi del power. Brani come la tirata "Hall Of Freedom", dai giri melodici di chitarra, ritmiche e cori non tanto lontani dai Blind Guardian; o la più catchy "Fields Of The Fallen" ne sono la conferma e ci offrono due buoni esempi dell’ottima ispirazione che ha portato la band a produrre pezzi più canonici, semplici e immediati rispetto al passato, ma ad ogni modo personali, efficaci e curatissimi nei suoni. Non da meno "Shadows Of The Swastika", sulla quale è più accentuato quel retrogusto folk che da sempre è caratteristica del gruppo anche laddove il brano non è prettamente folk nello stile o nel testo. Micidiale invece il tiro del mid tempo "Take Your Tyrant", esaltante e battagliero brano dal groove travolgente e ritornelli di presa che renderanno molto soprattutto in sede live. Con "Konning Hans" e "Ellindur Bóndi á Jaðri", i Tyr rievocano anche, seppur con un senso di già sentito nelle passate produzioni, il loro lato più folkloristico, che passa per brani con testo in lingua originale spesso ispirati da canti tradizionali delle loro terre. Menzione particolare anche per il malinconico semi lento "Evening Star", di cui colpisce il contrasto tra melodiche linee vocali tipicamente da ballad e le veloci ritmiche che irrompono a livello dell’arioso ritornello. Chiude il disco alla grande la titletrack, adrenalinica e impetuosa cavalcata che nelle parti più tirate porta alla mente i Running Wild dei tempi migliori e culmina con un lungo ed evocativo ritornello tutt’altro che scontato come struttura e linea vocale. Degna conclusione di un album che a conti fatti sorpassa in qualità e ispirazione i due precedenti e mette i Tyr ancorpiù in evidenza tra le epic folk band attualmente in attività.

TRACKLIST

  1. Flames of the Free
  2. Shadow of the Swastika
  3. Take Your Tyrant
  4. Evening Star
  5. Hall of Freedom
  6. Fields of the Fallen
  7. Konning Hans
  8. Ellindur Bóndi á Jaðri
  9. Nine Words of Lore
  10. The Lay of Thrym
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