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- Band: U.D.O.
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
Dopo Ozzy Osbourne ed i Saxon, un altro “nonno” del metal ha scelto proprio questa fine 2001 per regalarci la sua nuova uscita discografica. A differenza dei due gruppi sopracitati non si tratta però di uno studio album, bensì di un doppio live interamente registrato durante le date Russe del recente tour. Stiamo parlando di Udo Dirkschneider, ex frontman degli storici Accept ed autore a partire dalla fine degli anni ’80 di una carriera solista che, pur avendo prodotto delle vere perle di puro Heavy Metal ottantiano , è rimasta un po’ nell’ombra senza mai riuscire a raggiungere i fasti della sua precedente band. A distanza di due anni dalla pubblicazione del suo ultimo disco “Holy”, il microscopico Udo fa uscire ora il suo primo live, e lo fa veramente in grande stile. Ci troviamo infatti di fronte ad una raccolta di ben 26 brani, tra cui spuntano anche alcuni richiami ai tempi della sua militanza negli Accept (come ad esempio “Midnight Mover” o la trascinante “I’m A Rebel”, ottimamente reinterpretata per la gioia di tutti i fan “storici”). Per la rimanente parte si tratta ovviamente di una selezione dei migliori brani provenienti più o meno da tutti i dischi usciti in questi 14 anni di carriera, selezione che per motivi di spazio (i due cd sfiorano entrambi i 70 minuti di durata) ha purtroppo sacrificato alcuni grandi classici come “Two Faced Woman” o “Kick in the Face”. Nonostante questo la tracklist è comunque di quelle in grado di esaltare fino alla commozione ogni amante dell’Heavy Metal “vecchia scuola”. Udo è uno di quelli che certe sonorità hanno contribuito a crearle, ed ascoltando canzoni come “Metal Eater” questo rapporto padre-figlio traspare in maniera più che evidente. Vale la pena spendere due parole anche sulla produzione (molto pulita e decisamente “live”) e sulla prova della band in generale, precisa e densa di feeling (in particolare quella del chitarrista Stefan Kaufmann, già batterista degli Accept!). In sostanza, comprare questo disco dovrebbe essere un dovere morale per tutti gli appassionati di Heavy Metal, soprattutto per quegli sventurati che ancora non conoscono gli U.D.O. (e sono tanti). L’unica nota triste di una simile uscita discografica è il dover ancora una volta constatare che ormai a fare Heavy Metal di una certa qualità sono rimasti solo i grandi nomi del passato. E quando smetteranno loro?