7.5
- Band: U.D.O.
- Durata: 02:23:38
- Disponibile dal: 28/09/2012
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
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A sessant’anni suonati, l’ex e da molti definito l’unico vero frontman degli Accept, Udo Dirkschneider, pubblica un nuovo live, ennesimo tassello di un’invidiabile carriera quarantennale. “Live In Sofia” è stato ripreso a novembre 2011 in una città nella quale il piccolo cantante gode di un’ottima popolarità e in un paese dove i suoi show sono sempre molto seguiti. Peccato dunque non aver potuto apprezzare l’impatto scenico del concerto, dal momento che il materiale in nostro possesso per questa recensione altro non è che la parte audio, buono quindi per valutare la versione LP o per i CD aggiuntivi dell’edizione DVD ma non certo esaustivo per quest’ultima o per quella in Blu-ray. Dal punto di vista strettamente audio, appunto, possiamo dire che il lavoro sia un ottimo documento di quello che gli U.D.O. possono offrire nel 2012, soprattutto considerando l’età delle colonne portanti della band. Ovviamente tutto o quasi gira attorno a Udo, la cui prestazione è ne più ne meno quello che si può sentire su CD. Preciso e lineare, ormai giustamente lontano dagli altissimi picchi vocali di inizio carriera ma sempre dotato di un’ugola riconoscibile tra mille e di un carisma inossidabile, con sei decadi alle spalle riesce ancora a tenere due ore di concerto come avesse trent’anni, alternando sapientemente brani della sua carriera con gli U.D.O. ai grandi classici degli Accept. Il resto della formazione se sbaglia, sbaglia pochissimo ma qui potremmo entrare nel solito discorso dei ritocchi che vengono dati in studio alle registrazioni live. Fortunatamente abbiamo avuto modo di vedere il gruppo in azione durante le ultime date prima dell’abbandono per motivi di salute del chitarrista (ed ex batterista degli Accept) Stefan Kaufmann e di constatare che, anche se il sound qui appare piuttosto pulito e ordinato, “Live In Sofia” rispecchia abbastanza fedelmente le più recenti prestazioni. Brani dunque esclusivamente mid tempo e le varie mazzate più veloci tipo “Breaker” o “Fast As A Shark” purtroppo lasciate da parte. È proprio questa mancanza di alternanza di sound il maggior difetto, se proprio se ne vuole trovare uno, di questo live. Un paio di brani tirati tra una “Independence Day”, una “Vendetta”, una “Animal House” o una “Man And Machine”, tanto per nominare alcuni dei granitici pezzi dell’era U.D.O. qui presenti, avrebbe dato quella scossa che si sentiva invece nel precedente live “Mastercutor Alive”. A Udo e ai suoi compagni non ci resta ad ogni modo che fare i complimenti per una costanza e una qualità media delle proprie pubblicazioni che pochi artisti storici possano vantare.