7.5
- Band: UMBRA
- Durata: 00:25:01
- Disponibile dal: 31/10/2024
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Talvolta le logiche del mercato discografico sono davvero incomprensibili, basti pensare all’esempio degli spagnoli Umbra (ora trasferitisi da Madrid alla regione della Galizia e da non confondersi con il gruppo omonimo sempre spagnolo proveniente però dall’Aragona). Si tratta di un solo project nato nel 2021 e portato avanti dal tuttofare Lord Sargoth, che con questo nuovo “Delirium Mortuorum” arriva al secondo EP autoprodotto nel giro di quattro anni.
Come questo progetto black metal rimanga senza un’etichetta a supporto resta sinceramente un mistero, se pensiamo a tante produzioni davvero mediocri che vengono fatte uscire ultimamente. L’augurio è di vedere questa realtà sotto un’etichetta seria di settore affinché il black metal oscuro, sinfonico e pestilenziale degli Umbra possa essere promosso al meglio. La produzione di questo EP è tutt’altro che underground, tutto infatti qui è stato fatto in maniera davvero professionale: dal logo curato dal famoso Christophe Szpajdel, alla produzione limpida e profonda, alla qualità più che buona del songwriting presente nelle quattro tracce di “Delirium Mortuorum”.
L’episodio iniziale può far subito accostare gli Umbra al filone finnico nero, con i Sargeist in prima fila. Poi, nelle successive canzoni, con anche l’innesto sempre più corposo dei synth e uno stile che si fa via via più cupo e cadenzato, le influenze che si possono riscontrare iniziano ad essere assai variegate, a supporto di uno stile che concede varie piccole sorprese. In soli quattro brani, gli Umbra ci fanno vedere quattro aspetti diversi tra loro nel modo di intendere il black metal, compreso un lato onirico e uno persino vagamente epico.
In un panorama nazionale che, esclusa la roccaforte della scena basca, stenta a decollare, gli Umbra rappresentano sicuramente una delle migliori realtà black metal spagnole in circolazione: per rendersene conto basta ascoltare un brano come “Macabre Delirium Mortuorum” o la conclusiva “Penitence After Deceasing”, tracce così diverse tra loro eppure così ugualmente ammalianti. C’è un manto invisibile che avvolge questa realtà underground e la rende affascinante ed arcana. Band da scoprire.