UNCLE ACID & THE DEADBEATS – Mind Control

Pubblicato il 03/06/2013 da
voto
7.0

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Terzo rituale sonoro per gli Uncle Acid And The Deadbeats, quartetto di Cambridge che si colloca con tutti i diritti tra i nomi di quel revival seventies hard rock dai marcati connotati doom esploso da qualche anno a questa parte. Se Pentagram e Black Sabbath sono il vostro credo e Graveyard, Blood Ceremony, Witchcraft e The Devil’s Blood sono gli adepti in cui vi immedesimate ad ogni ascolto, allora “Mind Control” è un lavoro da prendere in considerazione ad occhi chiusi. Non molte le novità e le varianti proposte, tuttavia i Nostri possono contare su un apparato strumentale solido e sufficientemente ispirato: l’approccio alla materia è di quelli prevalentemente votati alla psichedelia, molto più rock che prettamente heavy, senza però disdegnare l’uso delle ben note ritmiche scuola Iommi a sottolineare i momenti più orrorifici. Non mancano gli influssi space rock degli Hawkwind, sporadici nella prima parte e più in rilievo nella seconda metà dell’opera, caratterizzata da suoni e sensazioni che perdono la percezione della realtà e si inabissano in un’atmosfera onirica, a tratti esoterica. Una musica ricca di elementi, ben amalgamati in un contesto che non lascia certo spazio a chissà quali alterazioni, autoironici nel presentare ad ogni pezzo una sorta di luogo comune dell’intero immaginario occulto (non siamo così ingenui da prendere sul serio titoli come “Poison Apple” o “Valley Of The Dolls”). La proposta piace proprio perché consapevole dei suoi limiti, quei limiti dei quali la band riesce a fare tesoro per confezionare un prodotto che riesce ad essere genuino e “fresco” senza rinunciare alla tradizione, a quelle mummie in soffitta piene di polvere e ragnatele. Vengono tirati in ballo anche i The Beatles e quel pop rock sussurrato che farà la gioia dei puristi, non solo, anche elementi tribali, dilatazioni fumose o delle semplici melodie inattese (sentite “Devil’s Work”). In certi momenti si riesce addirittura a sentire una versione dei Ghost più consapevole dei propri mezzi e capace di creare veri e propri momenti di pathos arcano. Insomma, in “Mind Control” ci sono tutti gli elementi giusti per erigere una messa demoniaca come si deve, fedele a se stessa e ingegnosa nel metterci un filo di macabra ironia. Finché esisteranno lavori di questo tipo, il genere è salvo.

TRACKLIST

  1. Mt. Abraxas
  2. Mind Crawler
  3. Poison Apple
  4. Desert Ceremony
  5. Evil Love
  6. Death Valley Blues
  7. Follow The Leader
  8. Valley Of The Dolls
  9. Devil's Work
1 commento
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