7.5
- Band: UNDEAD , UNDEAD PROPHECIES
- Durata: 00:43:16
- Disponibile dal: 22/03/2019
- Etichetta:
- Listenable Records
- Distributore: Audioglobe
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Proprio come nel 2015, gli Undead Prophecies (un tempo solamente Undead) fanno parlare di sé con un death metal di chiarissima ispirazione primi anni Novanta. “Sempiternal Void” è il seguito del debut album “False Prophecies”, un lavoro che si pone come naturale evoluzione del suo predecessore, declinando allo stesso modo la materia di partenza in una sorta di contesto revivalista dove si bada bene dall’uscire dal seminato e, al contempo, grazie ad una tangibile cura nel songwriting, si fa il possibile per non risultare una noiosa operazione-tributo. Le identità dei musicisti coinvolti in questo progetto sono ancora una volta avvolte dal mistero, ma, proprio come accaduto quattro anni fa, si ha la percezione che dietro all’opera vi sia un gruppo dall’esperienza ormai consolidata. Nonostante non si possa parlare di una cifra stilistica propria, la band si dimostra quasi sempre capace di caratterizzare episodi di un certo spessore, rendendoli funzionali a reggere l’ossatura di un disco che ci restituisce un sound certamente datato, ma che sa ancora rivelarsi tagliente come un rasoio, se maneggiato con perizia. In vari momenti, gli Undead Prophecies sembrano proporci canzoni perdute dei primi Pestilence, Morgoth e Mercyless, oppure b-side dei Death (periodo “Human”), e meriti vanno loro riconosciuti quando riescono a coniugare veemenza, melodia e un filo di tecnica in brani subito riconoscibili come “Suffocated Vanity” o “Insidious Manipulations”. Il materiale passa spesso da un’introduzione arrembante, quasi sempre sorretta da doppia cassa, a sezioni più groovy e muscolari, per poi perdersi in derive atmosferiche da cui può spuntare una melodia anche molto insinuante. La direzione musicale è stabile e coerente, a tal punto che ogni tanto il disco può risultare un filo ripetitivo, ma di fronte a pezzi come quelli succitati o ad “Above the Claws of Doom”, resta la sensazione che la band abbia pubblicato un’opera efficace, senza dubbio non inferiore a quanto proposto di recente da una formazione più reclamizzata come i Gruesome. Forse il fatto di volere mantenere un basso profilo tarperà un po’ le ali agli Undead Prophecies e impedirà loro di raggiungere un pubblico più generalista, ma “Sempiternal Void” resta un album che trasmette impegno e la speranza è che almeno i fan di un certo techno-death vecchia scuola prestino attenzione.