6.5
- Band: UNLEASHED
- Durata: 00:44:28
- Disponibile dal: 09/06/2008
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
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Inutile dire che gli Unleashed sono una tra le band di death metal maggiormente apprezzate e rispettate dal pubblico e dalla critica. Dopo la reunion di qualche anno fa gli svedesi avevano sfornato un lavoro migliore dell’altro, fino ad arrivare all’apice con “Midvinterblot”. Infatti, pur non raggiungendo più le vette passate, quel lavoro seppe riproporre i vichinghi all’apice della scena, in virtù di un songwriting particolarmente ispirato e di una coerenza stilistica che ha pochi eguali. Oggi, in una delle migliori annate che si ricordino per quel che riguarda le sonorità più estreme, Johnny Hedlund e soci ritornano con “Hammer Battalion”, loro nono album di inediti, che però non si rivela all’altezza dei suoi più recenti predecessori. Intendiamoci, il cosiddetto viking death del quartetto non si discosta di moltissimo dal passato, perlomeno stilisticamente parlando, ma le composizioni spesso e volentieri sfociano nella monotonia tanto sono ripetitive. E’ ovvio che dagli Unleashed non ci si possano attendere novità epocali e che il loro punto di forza è sempre stato quello di sapere scrivere dei buoni brani, ma forse è proprio questo il problema: mentre le tracce più lente e putride come “Your Children Will Burn” oppure “Carved In Stone” emanano un’atmosfera epicheggiante e battagliera sempre degna di nota, quando i ritmi accelerano il riffing tende a ripetersi e le varie canzoni non si differenziano più di tanto tra loro. Considerando anche che i pezzi contenuti nell full length sono ben tredici, forse sarebbe stato meglio tagliare quei tre o quattro brani per rendere il tutto maggiormente incisivo. Comunque va assolutamente menzionata l’ottima prova di Fredrik Folkare alla chitarra solista, capace anche di grandissimi spunti melodici come ad esempio in “Midsummer Solstice”, brano dall’incedere vagamente più moderno e thrashy. Quindi gli Unleashed nel 2008 fermano (speriamo temporaneamente) la loro ascesa qualitativa, ma comunque non ce la sentiamo di criticarli più di tanto: Hedlund e compagni vanno presi così come sono e non sarà certo questo l’album che allontanerà i die hard fans dalla band. Fatto sta che, con i lavori di Deicide, Dismember, Grave, Origin, Hail Of Bullets e Decrepit Birth sugli scaffali, questo “Hammer Battalion” rischia di rimanere fuori da molte top list di fine anno.