7.5
- Band: UNLEASHED
- Durata: 00:42:52
- Disponibile dal: 20/04/2012
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
Spotify:
Apple Music:
Facciamo l’ennesimo inchino ai sempiterni Unleashed! Dopo l’ottimo “As Yggdrasil Trembles”, i vichinghi svedesi ritornano con l’ennesimo album di altissimo livello qualitativo e dalla forza disintegrante. Agli Unleashed probabilmente ormai basta solo una jam session per far esplodere dai propri strumenti un album annichilente come il nuovo “Odalheim”. La band suona ad occhi chiusi, il suo trademark ha fatto e sta facendo la storia del death metal scandinavo e “Odalheim” darà senza dubbio il suo contributo a far rimanere gli Unleashed al fianco di Odino e dei suoi figli. A differenza del suo predecessore, che rappresentò per molti aspetti una sorta di ritorno alle origini più pure del death metal, il nuovo “Odalheim” riprende lo stile del devastante e più al passo con i tempi “Hammer Battalion”, pur non raggiungendone lo stesso livello. Nel 2012 gli Unleashed vogliono imporre nuovamente il proprio trademark al resto del mondo death metal, vogliono ribattezzare con le stilettate letali dei brani di “Odalheim” il death metal scandinavo come lo concepiscono da una ventina d’anni. L’unica sorpresa viene dalla splendida opener “Fimbulwinter”: mai come in quest’occasione gli Unleashed sono stati così vicini al death/black metal! Poi però il sound rientra nei ranghi, ecco così arrivare la monumentale title track, brano Unleashed al 100%. Qualcosa delle atmosfere di “Hammer Battalion” vengono qui riprese nei brani “Gathering The Battalions” o “Vinland”. Ma se dobbiamo trovare dei punti di contatto tra la nuova release degli Unleashed ed un loro album del passato, allora possiamo dire che una canzone come “The Hour Of Defeat”, per la sua linearità, sembra un brano rubato a “Hell’s Unleashed” del 2002. Non è la prima volta che gli Unleashed tendono un po’ a ripetersi, ma fa parte della loro scelta di continuare a suonare sempre lo stesso tipo di death metal e dobbiamo ringraziarli in eterno per questa loro presa di posizione. Speriamo che non cambino mai e continuino a regalarci grandi album come il qui presente “Odalheim”!