• Band: UNMERCIFUL
• Durata: 00:35:00
• Disponibile dal: 07/22/2016
• Etichetta:
• Unique Leader
• Distributore: Audioglobe

Atteso con ansia spasmodica negli ambienti death metal più oltranzisti e legati alla scuola americana del genere, il nuovo parto discografico degli Unmerciful arriva finalmente sugli scaffali dei negozi, a ben un decennio di distanza dall’esordio “Unmercifully Beaten”. Un lasso di tempo enorme, che però – a giudicare dal contenuto di “Ravenous Impulse” – non ha affatto scalfito la tempra e l’attitudine al massacro del quintetto di Topeka, oggi più che mai intenzionato a recuperare il terreno perduto in questi anni e a dimostrare alle nuove leve (inclusi i compagni di scuderia) che cosa significhi suonare ‘brutal’. Un’onda d’urto irrefrenabile e vorace, improntata quasi esclusivamente su velocità lancinanti, in cui a farla da padrone è un senso di compulsività che ha ben poco di lucido e razionale, come peraltro intuibile dall’artwork del sempre più richiesto Pär Olofsson. Potendo contare su due ex membri degli Origin (Clint Appelhanz e Jeremy Turner) e su quel mostro dietro alle pelli che risponde al nome di John Longstreth, i Nostri danno libero sfogo al loro concetto di death metal, fatto di riff al cardiopalma, stop’n’go catastrofici e continue ripartenze, optando poi per un registro vocale lontano dagli eccessi gorgoglianti che oggigiorno dominano in molti gruppi del settore. Come da copione, il risultato finale stordisce, frantuma le ossa, annichilisce, pur peccando di una certa monotonia a livello ritmico e di una personalità a tratti limitata, che spinge inevitabilmente al raffronto con gli autori di “Antithesis”. Fattori che non sembrano impensierire più di tanto la formazione a stelle e strisce, la quale colleziona in scioltezza alcune delle più tremende fucilate di questo 2016; parliamo di episodi come “Abscission”, “Habitual Savagery” o “Kingdom of Serpents”, inarrivabili in termini di ferocia e chiara rappresentazione di una band che vede solo il rosso del sangue. Bentornati.