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- Band: UNWELCOME
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
- Distributore: Self
Che delusione. E’parecchio tempo che sento parlare degli Unwelcome e ora che ho per le mani questo disco non riesco a capire il motivo di così tanto entusiasmo dimostrato per questa band. Riconosco che tanta aspettativa può avermi indotto a sopravvalutare anticipatamente il prodotto in questione, ma ascoltando e riascoltando Independent Worm Song non riesco a cogliere il benchè minimo barlume di originalità. L’intero lavoro si trascina a fatica, raramente mi capita di dover aspettare con ansia la fine di un brano e devo ammetter che tra le dodici tracce presentate, solo due sono riuscite a trasmettermi qualcosa. Continuo pazientemente ad ascoltare alcuni brani, come “Tell A Number” o “Electric Wave Kids”, ma purtroppo mi rendo conto che manca quasi del tutto la componente interattiva tra gruppo e ascoltatore, a volte essere ripetitivi può finire per annoiare inesorabilmente anche un fanatico della musica d’avanguardia. C’è qualcosa in questi Unwelcome che mi ricorda vagamente i Crisis, i Deftones e persino i Korn di Life Is Peachy, ma a parte la discreta “Megaplastium” e la first track “Tsunami” il resto del disco sprofonda in una stanca miscela di noise, post grunge e hard core mal dosata, senza contare che la registrazione, effettuata a Toronto e a New York, è sì pulita e impeccabile, ma assolutamente priva di spessore, chitarre decisamente troppo fredde, campionamenti glaciali che decisamente non si sposano con un sound così ritmico e cadenzato, e alla lunga rendono l’ascolto quasi insopportabile. Sono sicuro che mi trovo di fronte ad una band con un potenziale comunicativo superiore a quello dimostrato in questo lavoro e mi aspetto molto di più nel prossimo disco. Nella bio della band ho letto queste parole: “Questo è il disco destinato a cambiare radicalmente la cosidetta scena alternativa!”. Non vi sembra di peccare un tantino di presunzione? Qui non stiamo parlando di una rivoluzione stilistica, ma di libera interpretazione di schemi già abbondantemente sfruttati e consumati da anni di evoluzione delle matrici classiche del nu metal e delle sue radici alternative. Il futuro del nu metal e della musica alternativa italiana dipende da giovani bands come questi Unwelcome, ma per sbaragliare la concorrenza e competere con i gruppi che in America giocano in casa ci vuole ben altro, e il pubblico internazionale diventa ogni giorno più esigente.