URFAUST – The Constellatory Practice

Pubblicato il 17/07/2018 da
voto
8.0
  • Band: URFAUST
  • Durata: 00:53:48
  • Disponibile dal: 04/05/2018
  • Etichetta:
  • Ván Records

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“The Constellatory Practice” non può che essere il ciclico richiamo degli Urfaust ad alzare gli occhi, la mente, lo spirito e rivolgerli al cielo, affinché protendendosi verso il cosmo e le stelle si pervenga a una vertiginosa ascesi. Il duo olandese giunge a un’altra importante tappa del proprio straordinario pellegrinaggio fra i meandri di anima e coscienza, alla ricerca di una conoscenza più alta, preziosa, che possa condurre l’uomo alla piena catarsi e a svincolarlo dai pesi terreni. Gli Urfaust irradiano correnti sonore ancora più sfuggenti di quanto non fosse loro abitudine, abbandonando quasi totalmente le essenze black metal ancora ben presenti nell’ottimo “Empty Space Meditation”, per irretirci irrimediabilmente in un mastodontico ritualismo dai tratti antichi e insondabili.
Vaporosi sfoggi di incenso sonico sono diffusi per mezzo di un chitarrismo eclettico e minimale, ricorrente a riverberi, fischi, effetti striscianti, nuvole di rumore, che si combinano a raggelanti suggestioni ambient, sorrette da un drumming che dà carattere alla musica con pochi rintocchi e che a ogni colpo infonde emozioni uniche. Il passaggio vibrante sui tom, il rintoccare brillante sui piatti, lo schiocco sempre uguale e deciso sul rullante, hanno tutti un peso specifico enorme. Il tono declamatorio di IX giunge a un nuovo stadio interpretativo, sfruttando spesso la fonetica al posto di linee cantate vere e proprie; un cantilenare ricercato e passionale, che sfida le note alte con trasporto e autentico ardore. Lugubre e liberatoria assieme è oggi la musica degli Urfaust, reiterata fino ad attecchire in profondità in chi ne viene in contatto; camaleontica e trasformista in modo sottile, si dilava nel corso delle singole tracce del suo carattere propriamente metal, per affondare sotto inondazioni di synth dall’altissimo potere suggestivo.
Capisaldi della tracklist sono l’apertura di “Doctrine Of Spirit Obsession” e la straordinaria “Trail Of The Coscience Of The Dead” (racchiudente uno splendido inserto di violoncello), monumentali fiumane di doom dentro cui si sbriciolano effusioni dark-ambient, grumi di materia spaziale, criptiche nenie orientali. Sapori arabeggianti che diventano ancora più forti nelle altre quattro tracce, dove i synth si estendono a dismisura, non arginati da altri strumenti che possano vincolarne i poteri evocativi. Lo stratificarsi e intrecciarsi di voci ricorda quello dei canti gregoriani o tibetani, la musica di impronta religiosa è un’influenza costante negli Urfaust e porta ora più che mai a trascendere rispetto a schemi dedicati al metal estremo. “The Constellatory Practice” rappresenta un’immane induzione alla contemplazione e al raccoglimento estatico, da assaporarsi senza distrazioni di sorta a inquinare il perfetto equilibrio che si andrà a creare tra suoni, mente e cuore.

TRACKLIST

  1. Doctrine of Spirit Obsession
  2. Behind the Veil of the Trance Sleep
  3. A Course in Cosmic Meditation
  4. False Sensorial Impressions
  5. Trail of the Conscience of the Dead
  6. Eradication Through Hypnotic Suggestion
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