7.5
- Band: URIAH HEEP
- Durata: 00:59:12
- Disponibile dal: 27/01/2023
- Etichetta:
- Silver Lining
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Gli Uriah Heep, cinquant’anni abbondanti di carriera, hanno raggiunto un peculiare equilibrio nella loro carriera, che li rende oggi diversi da molte altre formazione coeve ancora in attività. Sono svariati decenni, infatti, che la storica formazione inglese non può più contare su un nucleo consistente di membri originali, con il solo Mick Box a tenere la barra del timone fin dal lontano “…Very ‘eavy…Very ‘umble”, del 1970. Al tempo stesso, però, Mick Box ha potuto contare su due eccellenti compagni di viaggio, Bernie Shaw e Phil Lanzon, fin dal 1986, una costante lunga quanto un’intera carriera. Bernie e Phil, oltretutto, sono diventati ben presto dei pilastri nel sound degli Uriah Heep, il primo grazie ad una vocalità riconoscibile, potente e, soprattutto, capace di sfidare il passare del tempo in maniera impressionante; il secondo, invece, si è ben presto ritagliato un ruolo di primo piano, non solo grazie alle sue tastiere, centrali nell’economia degli Uriah Heep, ma soprattutto come autore prolifico e versatile, perfetto braccio destro dello stesso Mick.
Così, se è vero che è difficile oggi accostare il sound del nuovissimo “Chaos & Colour” alla band iconica degli anni Settanta, non è difficile invece individuare un fil rouge che parte da “Raging Silence” e attraversa lavori di grande spessore come “Sea Of Light”, lo splendido “Sonic Origami”, quella perla di “Wake The Sleeper”, fino al solidissimo “Living The Dream”, di cui “Chaos & Colour” è la più naturale prosecuzione. C’è un ultimo elemento, infine, in questo incastro perfetto di cinque elementi, rappresentato da Russell Gilbrook (batteria) e Davey Rimmer (basso), entrati in formazione rispettivamente nel 2007 e nel 2013: avere una sezione ritmica più giovane ed entusiasta ha dato una spinta notevole al gruppo, anche a discapito del tocco e della classe di Lee Kerslake e Trevor Bolder, entrambi scomparsi e mai dimenticati. Non è un caso che il primo singolo, “Save Me Tonight”, sia firmato proprio dal bassista, sintomo di una rapida e riconosciuta crescita come autore oltre che strumentista.
Addentrandoci più nel dettaglio tra i solchi di “Chaos & Colour”, ci troviamo di fronte ad un lavoro che parte esattamente da quanto ascoltato su “Living The Dream”, senza grosse sorprese o nuove direzioni sonore, ma con un entusiasmo ed una compattezza che lo allontanano dal manierismo di chi ormai ha poco da dire. Le tracce sono state composte durante la pandemia, ma questo non ha frenato gli Uriah Heep, che sono riusciti a superare il loro abituale metodo di lavoro che prevede di suonare e comporre assieme, faccia a faccia. Merito anche delle sessioni di registrazione, che hanno finalmente permesso ai musicisti di incontrarsi e recuperare quell’urgenza e vitalità che il lockdown sembrava aver assopito.
Che dire quindi delle canzoni? Tante conferme, una qualità sempre molto elevata ed una performance di ogni singolo musicista invidiabile sotto ogni aspetto. Difficile scegliere nella fitta tracklist, visto il livello medio delle canzoni e le preferenze diventano una mera questione di inclinazioni personali: chi vi scrive ha apprezzato particolarmente i cori luminosi della bellissima “Hail The Sunrise”; l’equilibrio tra ballata e suite progressive di “One Nation One Sun”; la dirompente cavalcata hard rock di “Age Of Changes” e l’irruenza di “Hurricane”; fino ad arrivare ad un episodio sfacciatamente ruffiano come “Closer To Your Dream”, in cui la band sembra citare se stessa in una sorta di edizione aggiornata di “Easy Livin'”. Bando alle ciance, dunque, “Chaos & Colour” è una certezza, viaggia spedito senza mai fermarsi e farà la gioia di tutti coloro che hanno apprezzato la storia recente di Mick Box e compagni. Dopo oltre mezzo secolo di storia, davvero non si potrebbe chiedere di meglio.