7.0
- Band: UTOPIUM
- Durata: 00:22:54
- Disponibile dal: 01/05/2013
- Etichetta:
- Bleak Recordings
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Sono in giro dal 2007 e vengono da Lisbona, gli Utopium, ma non si direbbe più di tanto: ascoltato questo loro nuovissimo lavoro, li diresti sputati fuori dalla scena hardcore/grind scandinava del decennio precedente, soprattutto se si hanno bene in mente le vicende dei vari Nasum, Rotten Sound, Nine ed Entombed. Certo, se non avete mai particolarmente amato le derive più caustiche e ruvide del metal estremo, diventerà allora altamente problematico digerire “Vicious Consolation / Virtuous Totality”, disco che ha nello screaming ribelle del frontman R. e in delle chitarre grasse e slabbratissime, memori delle scorribande di Mieszko Talarczyk e di Alex Hellid, le sue mura portanti. Anche la struttura dei pezzi non regala sorprese: con diciotto tracce per circa ventidue minuti di musica, siamo in piena attitudine grind, nonostante riffing e sezione ritmica presentino sovente cambi di registro e aperture a generi più massicci come sludge e death metal. Su tutto, comunque, spicca la più che buona capacità di scrittura dei ragazzi, che, nonostante, ad esempio, non possano vantare quelle finezze melodiche tipiche dei Nasum, riescono a bypassare felicemente i revivalismi fini a sè stessi e le retromanie sterili che assediano da ogni parte il metal e l’hardcore estremo di oggi. L’album suona infatti spontaneo ed efficace, mettendo in luce dalla prima all’ultima battuta una buona ispirazione compositiva ed una sensibilità esecutiva lucida e potente, profondamente intrisa di un’aura polemica e battagliera. Assieme al nuovo EP degli Afgrund, “Vicious Consolation / Virtuous Totality” è sicuramente il gioiellino grindcore di questa nera primavera. Una vitalissima variante allo strapotere dei maestri Rotten Sound ed una genuina espressione artistica degli anni inquieti che stiamo attraversando.