6.0
- Band: VADER
- Durata: 00:41:49
- Disponibile dal: 14/12/2015
- Etichetta:
- Witching Hour
Spotify:
Apple Music:
Siamo onesti: in quanti sentivano l’esigenza di un nuovo album di cover firmato Vader? Pochi, pochissimi, se non qualche die-hard fan con il santino di Piotr Wiwczarek nel portafoglio e la copertina di “De Profundis” tatuata sulla schiena. Fatta questa doverosa premessa, possiamo cominciare a parlarvi di “Future Of The Past II – Hell In The East”, disco che arriva sugli scaffali dei negozi a distanza di vent’anni dal suo predecessore e che, come facilmente intuibile dal titolo, vede i Nostri omaggiare una serie di formazioni nate sotto la Cortina di Ferro tra la metà degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Un’operazione di recupero a colpi di brani thrash e proto-death sconosciuti, spesso approssimativi, frutto di realtà musicali microscopiche (basti pensare agli Imperator da Łódź o agli Scarecrow da Bydgoszcz) scomparse nel giro di una manciata di demo e cadute irrimediabilmente nelle tenebre del dimenticatoio. Un’uscita dal carattere filologico, quindi, confezionata discretamente e utile soprattutto per addentrarsi in una delle scene metal più stoiche e caparbie di sempre, in cui fondare un gruppo non era soltanto questione di esigenze artistiche, ma uno dei pochi modi per esternare la propria rabbia e la propria frustrazione nei confronti di un’ideologia opprimente e cattedratica. La qualità intrinseca del materiale, come detto poc’anzi, non è sempre delle migliori, ma vuoi per qualche chicca disseminata qua e là (“Ostatni Sakrament” dei suddetti Scarecrow, “Necromaniac” dei Thanatos, ecc.), vuoi per il significato simbolico dell’opera, questo “Future Of The Past…” finisce per farsi ascoltare ugualmente. In giro esistono cover album peggiori.