6.5
- Band: VADER
- Durata: 00:37:41
- Disponibile dal: 20/09/2004
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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I Vader si stanno evolvendo, anche se a piccolissimi passi. Tra “The Beast” e il precedente “Revelations” (così come tra quest’ultimo e “Litany”) le differenze non sono abissali, però, ascoltando attentamente le ultime prove in studio del quartetto polacco, ci si può rendere conto con facilità che la band sta man mano rendendo, per quanto possibile, più semplice e accattivante il proprio sound. Su “Revelations” alcune ritmiche e molti dei riff erano già piuttosto diretti e thrash oriented, e le melodie assai più presenti che in passato. In questo nuovo album la cosa si è ripetuta ulteriormente, portando alcuni pezzi a raggiungere livelli di immediatezza davvero inusuali per gli standard della band. A dire il vero l’opener “Out Of The Deep” si presenta come una classica death song alla Vader, anche abbastanza articolata, ma la successiva “Dark Transmission” sin dalle prime battute si rivela una assoluta novità. Si tratta infatti di un pezzo semplice, ritmato ma assolutamente non veloce, guidato dal riff più groovy e catchy mai composto da Peter e compagni! Una composizione del tutto inaspettata ma accattivante, che non a caso è stata scelta per essere il primo singolo nel mercato polacco. Questo tipo di soluzione viene ripetuta in parte anche in “I Shall Prevail” ma è con “The Sea Came In At Last” che si rimane nuovamente sorpresi: il pezzo è senz’altro più aggressivo dei due citati ma all’inizio delle strofe Peter non sbraita… bensì canta! Si tratta solamente di brevi accenni, però questa trovata aiuta molto il brano a diversificarsi e a restare impresso nella memoria. Le stesse sensazioni le suscita però anche l’ottima “Choices”: qui non c’è nessuna voce pulita ma un malinconico arpeggio assolutamente stupendo posto ad inizio brano, il quale poi prosegue selvaggiamente guidato dalla tremenda doppia cassa del nuovo arrivato Daray. Ora comunque vi starete chiedendo il perché del 6,5 appioppato al disco… detto, fatto: le canzoni citate sono tutte validissime, la band ha sperimentato un pochino e i risultati possono essere definiti veramente incoraggianti. Il punto è che il resto della tracklist non convince altrettanto, “Firebringer”, “The Zone” e “Insomnia” non solo non aggiungono nulla a quanto già fatto dai Vader in passato, ma risultano anche piuttosto sciatte e inconcludenti a livello di riffing. Di ben altra pasta risultano “Out Of The Deep” e “Apopheniac”, entrambe dotate di buoni riff (anche se risultano inferiori alla maggior parte delle song contenute negli ultimi lavori). Disco perciò carino ma più che mai altalenante e di transizione, questo “The Beast”… ci voleva maggiore continuità ma, se i Vader durante il songwriting per il prossimo lavoro avranno sempre il coraggio dimostrato in un pezzo come “Dark Transmission”, ne vedremo sicuramente delle belle!