7.5
- Band: VALBORG
- Durata: 00:37:33
- Disponibile dal: 09/09/2022
- Etichetta:
- Prophecy Productions
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Come inevitabile al cospetto di una band sfaccettata e imprevedibile, anche questo nuovo “Alte” è un album che richiede svariati ascolti per essere assimilato e che parte per molti versi dalle sonorità di dischi più lontani nella loro carriera, più che riprendere le ultime uscite – decisamente più oscure e quasi dark. Non che sia un disco completamente diverso, semplicemente la pelle cangiante e indefinibile è di fondo la misura stessa del cabaret crudele che mettono in scena i Valborg, che qui provano a sparigliare nuovamente le (vaghe) certezze dell’ascoltatore.
Fermo restando l’approccio marziale, ci sono molti brani devastanti e incalzanti, che fondono le loro componenti più black e hardcore con la consueta ossessività industrial: dall’opener a “Mortum”, passando per un paio di tracce sferzanti e veloci, a tratti quasi grind (“Hektor”, “Attacke”). Oppure altri più ritmati e suadenti come la title track, dove tuttavia non manca mai quella sensazione di profonda e distaccata ferocia. Fanno ovviamente capolino i consueti tribalismi, declinati in un’ottica profondamente urbana e decadente; è il caso di “Urecho”, e da questo punto di vista va sottolineato come – dietro le loro maschere di distacco cinico e crudele – i Valborg riescano a trasmettere la sensazione di essere acuti cantori del mondo moderno e delle sue schizofrenie, narrate altre volte con un gusto quasi amorevole e ipnotico (“Die Glut Der Ersten Stunde”, oppure il brano di chiusura – dove compaiono anche curiosi echi dei Fear Factory). Mentre in altri casi optano per un’ariosità sintetica e teatrale: “Sehnsucht Nach Unendlichkeit” è uno degli highlights del disco, e anche uno dei brani più legati al passato recente della band. Più spesso, infine, sottolineano i contrasti dell’Occidente grazie ai cambi di ritmica e di registro vocale all’interno dello stesso brano (“Saturn Eros Xenomorph”). Resta non a caso forte l’influenza dei Killing Joke, sia in termini musicali che percettivi (per non dire ‘filosofici’), parimenti presenti nei momenti più cadenzati e in quelli da assalto frontale.
Interessante poi sottolineare la peculiare costante di un minutaggio molto ridotto; è come se i Valborg volessero offrire agli ascoltatori delle pillole del loro sound, con una terapia a tutto tondo: a volte è utile optare per l’urto senza compromessi, in altri casi un crescendo, con il costante dubbio se questi tre de-costruttori sonori siano il rimedio o la malattia stessa.