voto
7.0
7.0
- Band: VALERIAN SWING
- Durata: 00:43:58
- Disponibile dal: 18/03/2011
- Etichetta:
- Antistar Records
- Distributore: Goodfellas
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Dopo un buon esordio nel 2008 a titolo “Draining Planning For Ears Reflectors”, i Valerian Swing ritornano in sella con un successore che sin dalle premesse si mostra particolarmente interessante. Per la nuova pubblicazione infatti la band di Correggio si reca al Red Room di Seattle sotto la vigile guida del produttore Matt Bayless (Mastodon, Isis, Pearl Jam) e il risultato sonoro si sente eccome. Il sound prodotto dal trio tutto italiano rientra in ambito alternative metal/rock e post hardcore, con una struttura assai varia e non convenzionale della canzone che aggiunge un’aura progressiva alle composizioni. Il polpo rappresentato in copertina rende perfettamente l’idea del magma sonoro che i Valerian Swing sono in grado di concepire, non solo per il drumming a tratti tentacolare di David Ferretti, capace di evocare alcune soluzioni dei Mastodon, ma soprattutto per la varietà di stili ed atmosfere abbracciate anche all’interno della stessa traccia. La proposta dei Valerian Swing richiede numerosi ascolti per essere apprezzata in tutte le sue sfumature, ma la band romagnola è sagace nel presentare brani non troppo lunghi e perfettamente bilanciati nell’alternanza delle diverse sensazioni, create risultando quasi sempre fruibile all’ascolto. Inoltre, il chitarrista e tastierista Stefano Villani aggiunge sporadiche vocals ad una serie di pezzi quasi interamente strumentali. Potremmo citarvi la fusione tra Dillinger Escape Plan e Isis ricreata nell’ottima “Since Last Century”, gli spunti progressive con una velata vena electro di “Hypnagogic Hallucination? Sound In The Void”, le splendide suggestioni visionare a la Explosion In The Sky di “A Sea In Your Divine Fast” o l’inizio debordante dell’opener “Dr Pengl Is There”, contraddistinta, al pari della conclusiva “It Shines”, dalla firma del trombonista jazz Gianluca Petrella. In realtà “A Sailor Lost Around The Earth” è un autentico viaggio che come ci suggerisce la band stessa sarebbe bene affrontare tutto di un fiato per apprezzarne la buona compattezza, intensità e coerenza, a dispetto dei reiterati sbalzi umorali.