7.0
- Band: VALGRIND
- Durata: 00:17:30
- Disponibile dal: 14/04/2017
- Etichetta:
- Everlasting Spew Records
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A soli dodici mesi di distanza dal precedente “Speech of the Flame”, ecco riaffacciarsi sul mercato gli emiliani Valgrind, questa volta con un EP di cinque brani che ratifica il contratto con la sempre più intraprendente Everlasting Spew e consente ai Nostri di presentare al pubblico il nuovo chitarrista Umberto Poncina, già visto all’opera negli Unbirth e nei Demiurgon. Una ventina di minuti che, con la stessa cura e veemenza della suddetta prova sulla lunga distanza, celebrano le imprese dei giovani Monstrosity, Morbid Angel e Nocturnus (tra gli altri), riportandoci alle spiagge soleggiate e all’inconfondibile mix di ferocia, potenza e tecnica della Florida di primi anni Novanta. Pane per i denti di chi è stanco dei soliti, abusatissimi cliché old school, in cui istintività e senso della compattezza danno vita a tracce sempre fluide e incalzanti, sorrette da un guitar work che non lesina né in cattiveria né tanto meno in melodia, con cambi di tempo e di umore a rincorrersi in una serie di folgoranti progressioni ritmiche. Si parte con “The Endless Circle”, da cui emerge nuovamente il retaggio classic heavy di Daniele Lupidi e soci, e si finisce con la lunga e strutturata “Ekphora’s Day”, primo tentativo del quartetto di connotare musicalmente il concept storico/mitologico dei propri testi (basti pensare alle linee melodiche ‘mediterranee’ poste in apertura), per un risultato complessivo oltremodo riuscito e soddisfacente, chiara testimonianza di una band da annoverare ormai tra i pilastri della scena death metal tricolore. “Seal of Phobos” è l’ennesimo promemoria per tutti coloro che ancora ne ignorano il talento.