7.0
- Band: VALKYRJA
- Durata: 00:50:33
- Disponibile dal: 11/11/2013
- Etichetta:
- World Terror Committee
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“The Antagonist’s Fire” dei Valkyrja, pur segnando un leggero ammorbidimento nel sound degli svedesi, potrebbe rappresentare il disco giusto per rinfrancare gli animi di coloro che in qualche modo si sono sentiti traditi dalla svolta “ariosa” attuata dai Watain con il recente “The Wild Hunt”. La band, infatti, nonostante con questo nuovo album si sia aperta anch’essa ad influssi classic metal nel riffing e nelle ritmiche, risulta ancora abbondantemente legata al maligno e a quella tradizione swedish black metal dura a morire. In ampi tratti si sentono ancora la ferocia dei primi lavori dei Nostri, il loro background estremo, il desiderio di non concedersi troppo alle grandi masse. Per fortuna, però, tali prese di posizione non sfociano in un songwriting piatto e forzatamente old school; anzi, rispetto al precedente “Contamination” si ravvisano maggiore potenza e un dinamismo più letale, merito anche di quei suddetti spunti ottantiani che qua e là aiutano il gruppo a respirare, a raccogliere le forze e a ripartire con ancora più violenza per macellare l’ascoltatore con rasoiate diaboliche che non si fanno mai mancare un pizzico di subdola melodia. “The Antagonist’s Fire” è appunto l’album giusto per chi è rimasto fermo ad un “Lawless Darkness”; certo, la classe non è la stessa, ma l’idea dei Valkyrja su come approcciarsi alla materia black metal puó facilmente essere accostata allo spirito di Erik Danielsson e soci di qualche tempo fa. Ascoltare un pezzo come “Yearn To Burn” per rendersene conto. D’altronde, la scena black ha anche bisogno di formazioni concrete ed esperte come quella in questione: realtà dignitosissime che mantengono viva la fiamma e che danno certezze a coloro che non desiderano alcun stravolgimento nei loro abituali ascolti.