7.5
- Band: VANDEN PLAS
- Durata: 00:55:59
- Disponibile dal: 21/02/2014
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
Spotify:
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Vista la peculiarità del lavoro in questione, è d’uopo mettere giù qualche riga di spiegazione sulla sua genesi. Wolfgang Hohlbein, scrittore tedesco di grande successo e fan della band, propone qualche anno fa al cantante Andy Kuntz la realizzazione di musica e libretto per un’opera teatrale dal titolo “Blutnacht” (‘Bloodnight’ in inglese). La trama dell’opera è estrapolata dai romanzi appartenenti al cosiddetto ‘Ciclo degli Immortali’, parte importante della produzione narrativa dello scrittore stesso. Il risultato di questa insolita collaborazione, che tanto sa dei Savatage di “Streets” (ricordiamo che anche quell’immortale album aveva forti contatti col mondo letterario/teatrale), è una premiere, tenutasi nel 2012 al teatro principale di Kaiserslautern, cui hanno partecipato, oltre al cantante Kuntz già impegnato nel ruolo di attore principale, anche altri due musicisti dei Vanden Plas: il chitarrista Lill e il tastierista Werno, posizionati nel pozzo assieme all’intera orchestra, alle prese con i rispettivi strumenti. Il successo riscosso da quella serata conduce a diverse date sold-out in giro per il paese, e ad un successo che convince autore e musicisti a continuare nel futuro questa collaborazione. “Chronicles Of The Immortals – Netherworld – Path I” è il primo frutto di questa decisione, un riadattamento in versione metal album della suddetta opera teatrale. Concept progressive metal in puro stile Vanden Plas, l’album copre gli eventi relativi la prima parte della trama dell’opera teatrale di cui sopra, e traduce in solo musica la complessa ricchezza sonora della rappresentazione. Ascoltando questo disco non si deve pensare però ad un lavoro poco metal, o troppo influenzato dal fatto di provenire dall’ambiente teatrale; ciò che si ascolta su questi solchi è comunque frutto infatti degli sforzi dei cinque musicisti, che da sempre fanno parte di questa solidissima line-up, e l’approccio sia compositivo che esecutivo non si allontana quindi mai da quanto espresso negli ultimi quindici anni dalla band. Sono i loro dischi migliori, il classico “Beyond Daylight” e il maestoso “Christ 0”, più che il recente “The Seraphic Clockwork”, ad essere richiamati da “Netherworld”, che recupera dal primo una certa potenza esecutiva e un’orecchiabilità che nell’ultimo lavoro forse un po’ mancava, e mutua dal secondo le raffinate atmosfere progressive che lo caratterizzavano. “Netherworld” è composto da dieci tracce nel puro stile della band teutonica: composizioni epiche e pompose, raffinate ed involute, sempre caratterizzate da immediati ritornelli che si alternano alla relativa durezza delle strofe e dei frequenti passagi strumentali. Come sempre, fondamentali al risultato finale sono gli arrangiamenti di Gunter Werno e la potente base chitarristica di Lill, tratti ormai diventati fondamentali del sound dei Nostri. Tra i pezzi da segnalare di questo lavoro citiamo sicuramente la buona “Black Night”, col suo chorus dolce appoggiato su un elegante pianoforte, la conclusiva “Inside”, che si rivela un ottimo brano di chiusura, ben bilanciato tra tutti gli elementi sentiti nell’album, e infine la grandiosa “The King And The Children Of Lost Word”, che si staglia una spanna sopra le altre in quanto a potenza, eleganza e coinvolgimento. Peccati veniali li troviamo invece nel lento “A Ghost Requiem” e in un paio di pezzi più anonimi, peccati per i quali non affossiamo ovviamente l’album ma lo schiacciamo subito a ridosso della ambita zona hot. “Netherworld” resta comunque un ottimo album progressive e un buon album per i Vanden Plas, i quali di capolavori ne hanno fatti in passato anche di migliori: vale quindi di sicuro ogni moneta che spenderete per comprarlo, anche in riconoscimento ad un concept, una storia e una grafica davvero curatissime.