7.5
- Band: VANDENBERG
- Durata: 00:41:40
- Disponibile dal: 29/05/2020
- Etichetta:
- Mascot Records
- Distributore: Edel
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Non sono serviti a nulla i buoni responsi ottenuti ovunque in lungo e in largo per il mondo per i Moonkings, l’ultima band del chitarrista Adrian Vandenberg. Gli impegni personali e lavorativi dei vari membri, divenuti ormai un ostacolo per l’attività della band, hanno indotto l’ex ascia dei Whitesnake a scrivere la parola fine su questa formazione e a riesumare i suoi vecchi Vandenberg, realtà nata nel 1981 con tre dischi all’attivo e riunitasi successivamente nel nuovo millennio per alcune occasioni speciali. La nuova line-up è a cinque stelle, con Rudy Sarzo (Ozzy Osbourne, Whitesnake, Quiet Riot) al basso, Brian Tichy (Slash, Ozzy Osbourne) alla batteria ed infine l’ormai onnipresente Ronnie Romero (Rainbow, Coreleoni, Lords Of Black) alla voce. Questa squadra vincente ha dato vita ad un disco di grande hard rock, melodico, cromato e votato alla grande tradizione del genere. Il pezzo di apertura “Shadows Of The Night” sfoggia dei riff squisitamente Deep Purple che costruiscono ritmiche veloci e molto orecchiabili, in un continuo crescendo fino all’esplosione del ritornello epico e corale. “Freight Train” ci riporta ai trascorsi di Vandengerg in casa Whitesnake grazie ad un midtempo incalzante e molto anni Ottanta. Tutto il disco viene imbottito fa funambolici assoli di chitarra, suonati con classe gusto e gran tecnica, a conferma delle qualità indiscutibili di Adrian. Ronnie Romero dal canto suo offre una delle sue migliori performance di sempre su questo “2020”: la sua voce maestosa e graffiante diventa quell’elemento in grado di innalzare il valore finale del disco. Non mancano nemmeno richiami ai Rainbow: il riff portante “Hell And High Water” ad esempio, non fa nulla per nascondere i riferimenti ad un brano come “Stargazer”, firmato Ritchie Blackmore. Come non citare infine, “Burning Heart” (rivisitazione della versione presente sul primo disco della band), la ballad del disco, intensa ed emozionante, piena di melodie strappalacrime. “2020” non contiene filler al suo interno, ogni canzone brilla di luce propria e riesce ad entusiasmare l’ascoltatore senza troppe difficoltà. Affidare a Bob Marlette (Black Sabbath, Alice Cooper) la produzione non poteva essere una scelta migliore, perché il disco possiede certamente suoni attuali, ma mai troppo distorti ed artificiali; ogni singolo musicista riesce a fare emerge le proprie peculiarità in tutti e dieci i pezzi del disco. Non conosciamo certo la prospettiva di vita di quest’ultima reincarnazione dei Vandenberg, ma un disco col botto come questo ci fa ben sperare per il futuro.