VANEXA – The Last In Black

Pubblicato il 14/07/2021 da
voto
7.0
  • Band: VANEXA
  • Durata: 00:53:15
  • Disponibile dal: 10/07/2021
  • Etichetta:
  • Black Widow

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I Vanexa, storica band dell’heavy italiano, erano ufficialmente tornati in pista con una line-up in parte rinnovata e un nuovo studio album nel 2016, intitolato “Too Heavy To Fly”. Il gruppo ligure dimostra di voler mantenere una certa continuità pubblicando un successore a quel disco, “The Last In Black”: ufficialmente sono trascorsi già cinque anni dal precedente lavoro, ma va evidenziato che i video di alcuni brani circolano già dal 2018-2019, quindi supponiamo che l’album potesse essere pronto già da tempo, ma si sia deciso di rinviarne l’uscita.
In tutta sincerità, ci saremmo aspettati un platter sulla scia del buon “Too Heavy To Fly”, ma questo è vero solo in parte; in linea di massima non possiamo dire che ci sia un netto contrasto o chissà quale rottura rispetto a quanto fatto non solo in passato, ma anche di recente. Sta di fatto che, se ci si approcciasse a “The Last In Black” semplicemente come ad un disco di heavy metal, si rischierebbe di rimanere un po’ delusi. Sicuramente, la tracklist comprende un bel pezzo heavy come “My Grave”, davvero un’ottima canzone che affronta la questione delle violenze domestiche; buono anche l’heavy rock della titletrack o un pezzo come “Dr. Strange”, nel quale emerge la passione per i fumetti condivisa da tutti i membri della band (in questo caso, evidentemente, soprattutto da parte dei ‘marveliani’ del gruppo, Silvano Bottari e Andrea Ranfagni). Niente male neanche un pezzo come “Hiroshima”, ovviamente riguardante lo sgancio della bomba atomica sulla città giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale. Per il resto, in prevalenza, l’album è ricco di brani alquanto variegati, tra midtempo, ballate e pezzi in crescendo (come da tradizione settantiana e non solo) che alternano suadenti arpeggi ed esplosioni elettriche, passaggi atmosferici con altri vigorosi e carichi di grinta. Insomma, i Vanexa cercano di proporre fondamentalmente dei brani che possano trasmettere qualcosa sia a livello di testi sia a livello musicale, provando a trovare quella che possa essere la formula migliore, infischiandosene se debbano per forza suonare duri o risultare, al contrario, troppo soft o melodici. D’altronde, bisogna riconoscere come in “The Last In Black”, forse più che mai, la band dimostri una grande forza e capacità espressiva, partendo dalla sezione ritmica composta dai veterani Sergio Pagnacco e Silvano Bottari, passando per i due chitarristi Artan Selishta e Pier Gonella, ormai sempre più affiatati e complementari, fino a giungere al cantante Andrea Ranfagni, che davvero con la sua voce imprime un tratto distintivo e persino di raccordo di tutte quelle che sono le caratteristiche e le diverse anime nel sound dei Vanexa. L’apice di quest’approccio è rappresentato da “Armless”, un brano dedicato a quanti si sono sacrificati per ottenere una nuova frontiera di pace (supponiamo che il riferimento possa essere principalmente a quanti si sono trovati a fronteggiare l’avanzata del cosiddetto ‘stato islamico’ dei jihadisti tra Siria e Iraq): si tratta di una lunga traccia intrisa di psichedelia e sonorità orientaleggianti, che si sviluppa tra ritmiche ossessive, arpeggi ammalianti e straripanti assoli, al di fuori di qualsiasi schema precostituito. Tra i pezzi più significativi che presentano un approccio come quello evidenziato segnaliamo anche “Perfect!” e “Dead Man Walking”; per contro, due brani più duri come “No Salvation” e “Like A Mirage”, pur essendo validi, sono in parte penalizzati da refrain piuttosto deboli, così come una canzone hard rock quale “I Don’t Care” non è tra le tracce più ispirate.
Nel complesso, “The Last In Black” appare in effetti un po’ altalenante, dato che vi si possono ascoltare cose molto nella media accanto ad altre davvero pregevoli: di certo, però, in entrambi casi, come sempre del resto, tutti i brani sono interpretati dal Vanexa con una passione e una grinta fuori del comune e questo è di per sè un ulteriore valore aggiunto di cui tenere conto.

TRACKLIST

  1. The Last In Black
  2. My Grave
  3. Earthquake
  4. No Salvation
  5. Perfect!
  6. Armless
  7. Dr. Strange
  8. Dead Man Walking
  9. Like A Mirage
  10. I Don't Care
  11. Hiroshima
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