7.0
- Band: VANHELGD
- Durata: 00:34:09
- Disponibile dal: 02/05/2011
- Etichetta:
- Nuclear War Now
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Dalla Svezia giungono su Nuclear War Now dei nuovi messaggeri carichi di oscure premonizioni. Quello dei Vanhelgd è un death metal criptico e decisamente inquietante. Un viaggio a ritroso nel tempo, all’interno della primissima scena death metal svedese (quella dei tardi anni ’80), i cui elementi fondamentali vengono qui analizzati e rivisitati con cura ed estremo rispetto per i particolari. A livello di influenze, il quartetto non vede vie d’uscita dal biennio 1988-1989: con il repertorio dei Grotesque sparato a tutto volume in uno orecchio e con quello dei Nihilist a fare capolino nell’altro, costruisce le nove tracce di “Church Of Death” senza badare a spese in termini di foga e blasfemia. Un riffing sinistro, melodie strazianti, voci salmodianti e qualche tappeto di tastiera (più che mai utile per enfatizzare certe atmosfere occulte) si alternano o si sovrappongono nella litania che investe l’ascoltatore durante i 34 minuti di durata del disco. E anche quando le trame si dilatano un po’ – come nella diabolica title track – quello che emerge è solo un senso di vuoto che preannuncia abissi senza fine. Certo, si potrebbe rimproverare ai Vanhelgd un’eccessiva omogeneità sonora e un eccesso di immaginario old school, ma, alla fine dei conti, sarebbero tempo e parole sprecate, visto che il loro obiettivo era esattamente quello di comporre un album di questo stampo. Quindi che lo si prenda per quello che è… “Church Of Death”, nel suo genere, è un disco ben prodotto e ben suonato, che, pur con qualche limite nel songwriting, riesce ad andare elegantemente contro le attuali tendenze death metal.