6.5
- Band: VANIR
- Durata: 00:44:55
- Disponibile dal: 16/02/2024
- Etichetta:
- Mighty Music
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L’egemonia scandinava in campo melodic death metal o folk/pagan/viking è cosa nota, così come il fatto che la Danimarca è il paese scandinavo che musicalmente ha contribuito meno a questo processo, avendo sfornato in questi decenni pochissime band degne veramente di nota.
Nell’underground, però, già da una quindicina d’anni si dibattono i danesi Vanir, con risultati altalenanti e quasi mai eccelsi. Abbandonato un folk metal piuttosto accademico, la band negli anni ha trasformato il proprio sound e l’ha incattivito portandolo verso un death metal dal tocco epico e assai melodico, in pieno stile swedish.
Il nuovo e settimo album, intitolato “Epitome”, ci mostra il sestetto dei Vanir in salute, risultando convincente pur non facendo gridare al miracolo nemmeno stavolta.
La produzione dell’album è pressoché perfetta, potente e pulita quanto basta per far esaltare la musica extreme metal melodica e sinfonica, mentre le accelerazioni abbinate ad un riffing di derivazione black metal si contano sulle dita di una mano in tutta la release e spesso sono sostenute da tappeti di tastiere o da cori registrati (come su “Sanguis Et Aurum”).
Il tema della guerra è l’argomento principale di questo album e i Nostri cercano, in ciascun brano, di creare la giusta atmosfera per far addentrare l’ascoltatore nel loro mondo vichingo di un tempo epico remoto. Tirare in ballo Amon Amarth (quelli dell’ultimo periodo purtroppo) o Dark Tranquillity (ma in versione scolastica) come influenze sonore riconducibili al sound dei Vanir è scontato, si potrebbero aggiungere anche sprazzi di Mithotyn nei momenti più epici, presenti ad esempio sulla bella ed equilibrata “Wood Iron And Will”. Possiamo dire che questa canzone, assieme alle prime due dell’album, sono le più convincenti dell’intero lavoro.
In sede di presentazione la label Mighty Music definisce la musica dei Vanir adatta anche per i fan degli Unleashed, ma su questo punto non siamo d’accordo, in quanto la band danese è davvero troppo melodica e va a pescare un sound ed un songwriting più vicino all’heavy metal che al death furioso utilizzato dalla band svedese. In definitiva i Vanir sono dei bravi mestieranti che, ormai dopo decenni di esperienza, hanno capito come si fa a produrre un album solido e piacevole da ascoltare.
Da qui a trascinare l’ascoltatore all’interno delle battaglie degli uomini nordici delle insenature ce ne passa, e musicalmente la band purtroppo non riesce ancora a raggiungere degli standard buoni da posizionarsi sopra alla media delle altre uscite discografiche.