6.5
- Band: VANIR
- Durata: 00:59:35
- Disponibile dal: 11/03/2022
- Etichetta:
- Mighty Music
Spotify:
Apple Music:
Nuova fatica discografica per i Vanir, band danese da sempre dedita ad un viking-melodic death metal di scuola nordica con riferimenti più che evidenti verso i maestri del genere: gli Amon Amarth. L’autorità del gruppo è cresciuta album dopo album fino al buon “Allfather”, dato alle stampe nel 2019. Giunti quindi al sesto disco in studio, questo nuovo “Sagas” si affaccia sul mercato con una certa responsabilità: quella di constatare un’ulteriore crescita nel cammino del sestetto danese o almeno confermare ciò che di buono è stato fatto di recente. Il sound è davvero forte e corposo nelle nuove tracce che compongono la tracklist, merito di una produzione moderna e vigorosa grazie alla quale l’impatto sonoro è poderoso. Dal punto di vista lirico, vengono trattati ancora una volta temi legati alla mitologia nordica, mentre le caratteristiche viking sembrano sempre meno marcate a favore di un’aggressività estrema.
Poche variazioni sul tema; i Vanir partono subito decisi con un influsso sonoro denso e tetro, mentre le chitarre cercano di muoversi in maniera più dinamica alternando riff fitti e tenebrosi a qualche rara apertura melodica tipica della scuola svedese (In Flames, Dark Tranquillity).
La voce profonda e gutturale del cantante Martin Rubini riesce a far tremare le casse dello stereo fin dalle prime note, quelle che danno il via al disco ed al pezzo d’apertura: “Day Of Reckoning”. Riff tritaossa che viaggiano con decisione conducendo l’energica “Black Clad” prima che ritmi elevati ma mai esplosivi accompagnano le atmosfere ombrose di “See The Dragons Ride”, lasciando presto spazio alla tenebrosa e battagliera “Eindriði”, dove qualche tastiera compare meno timidamente per ricreare maggior pathos ed epicità. Assoli ridotti all’osso, quasi assenti, ma esplosioni rabbiose sempre ben presenti che continuano imperterrite con “Dødsfærd” e “Gods Of War”, mentre un coro più coinvolgente ed intenso salta fuori tra le note della riuscita “Æresstrid”.
Nessun compromesso per i Vanir, che con “Sagas” si confermano band solida rinvigorendo la propria proposta ed ottenendo un disco ancora più compatto e brutale rispetto al passato. La ricerca di qualche soluzione più dinamica non farebbe certo male ad una band non ancora in grado di costruirsi un marchio personale ed indelebile.