8.0
- Band: VARATHRON
- Durata: 00:45:38
- Disponibile dal: 27/04/2018
- Etichetta:
- Agonia Records
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Quanto tempo è necessario per giudicare un disco? Nel caso del nuovo lavoro dei Varathron, poco meno di un minuto, quando la prima, inconfondibile melodia di stampo ellenico si affaccia sulle scene incalzata da un impianto ritmico che sembra scandire i passi di una falange oplitica in marcia. Tanto basta per avere la certezza di confrontarsi con un’opera che non farà rimpiangere i migliori lavori della band dell’Epiro, ormai definitivamente uscita da quel tunnel di appannamento creativo e vicende travagliate che l’aveva inghiottita poco dopo la pubblicazione del seminale “Walpurgisnacht”. E ovviamente anche il resto del programma rispecchia la vitalità e la confidenza nei propri mezzi emanati dall’incipit di “Tenebrous”: un riffing in grado di coniugare aggressività e orecchiabilità, aprendosi ora a scenari eroici, ora ad atmosfere arcane; un lavoro di batteria fluido e variegato, mai troppo veloce come da tradizione greca; un uso parsimonioso ma efficace delle tastiere, chiamate in causa per accentuare alcuni passaggi salienti. Come per l’inaspettato exploit di “Untrodden Corridors of Hades”, Necroabyssious e soci hanno guardato esclusivamente a loro stessi e alla storia musicale della loro terra per confezionare questo lotto di brani, e il risultato finale – filtrato da un’ispirazione che non conosce battute d’arresto – è di quelli da pugni al cielo per gli ascoltatori cresciuti con il mito dei Nineties e di capolavori come “Non Serviam”, “Scarlet Evil Witching Black” o del suddetto secondo album dei Nostri. Un’intensa carrellata musicale che sa di rituali pagani e antiche battaglie, di tramonti brucianti nei cieli del Peloponneso, in cui le parole d’ordine sono ‘orgoglio’ e ‘passione’ e il concetto di black metal, una volta tanto, si discosta da immaginari nordici o tinti delle contaminazioni più disparate. La prova di come persino in un genere tanto estremo il cuore possa battere forte.