VASSAFOR – Malediction

Pubblicato il 09/11/2017 da
voto
7.5
  • Band: VASSAFOR
  • Durata: 00:54:01
  • Disponibile dal: 13/10/2017
  • Etichetta:
  • Debemur Morti
  • Distributore: Audioglobe

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Quasi quindici anni di militanza nelle più putride e torbide acque della scena underground estrema sigillano la seconda prova di lunga durata dei Vassafor, chimera neozelandese capace di incarnare con atroce vividezza e altrettanta mutevolezza istinti famelici ed abominevoli, condensati in un magma divorante di malessere black metal e ruvide scivolate death/doom verso la disperazione più totale, una fiera esaltazione del Maligno perpetrata attraverso qualsiasi mezzo possibile purchè indissolubilmente legato all’essenza dannata di questo LP. “Obsidian Codex”, sorta di lunghissimo doppio album d’esordio di qualche anno fa, aveva segnato standard decisamente elevati per VK, unico oscuro compositore e musicista dell’entità Vassafor, capace di creare un’opera monumentale e spaventosa, dotata di sfaccettature ambigue e dai contorni slabbrati dotate di ispirazione veramente aggressiva. “Malediciton” fa tesoro di tutto questo, banchetta in modo infame ed osceno dei resti consumati del primo album, fagocitando un prodotto finale deforme tanto nel contenuto quanto nello stile, spostando però l’attenzione verso un richiamo melodico oggi sicuramente più sentito e marcato. Le caotiche scorribande di richiamo war metal in stile Blasphemy o Diocletian, entrambe band in cui peraltro VK ha operato per diversi anni, sembrano oggi venire meno preferite rispetto a lunghi fraseggi complessi ed armonizzati, capaci di sviluppare nel giro di qualche minuto effimeri ponti sull’abisso di violenza nel quale si ricade senza pietà poco dopo. Non c’è timore nell’avvolgere in spire lente ed urticanti l’ascoltatore anche in molto tempo, permettendo al veleno di intorpidire a dovere la preda, prima di farla a brandelli con un riffing sia tecnico che primitivo, una concezione vorticosa che attrae verso il suo epicentro privo di pietà. E’ quello che succede in “Devourer Of A Thousand Worlds”, e ciò che si ripete in “Emergence (of an Unconquerable One) ed in “Elegy Of The Accurser”, nati dalla stessa madre malata ma sviluppatisi poi secondo percorsi di degenerazione propri, ognuno secondo la sua natura, ora più rabbiosa ora più stentorea e sostenuta. La voce rimane un sibilo al vetriolo sempre in secondo piano, disposta lungo il percorso secondo schemi quasi narrativi, didascalici, un ennesimo strumento di tortura che esprime a parole quel che la musica rivela con orgoglio e passione, un’appartenenza al regno oscuro dichiarata senza timore. “Black Winds Victoryant” indugia ancora sugli spigoli più acuti di derivazione death metal presenti nel sangue dei Vassafor, attanagliando in un ritualistico midtempo doom che non vede l’ora di riesplodere con maestosità in un dissonante crescendo che ci trascina di fronte al tempio sacrificale raffigurato nella copertina della versione LP, un rituale ancestrale e sconosciuto celebrato attraverso la furia annichilente di “Illumination Of The Sinister”, ultimo abominio creato e chiusura efficace di un percorso che non lascia niente alle sue spalle, se non il grande Vuoto da cui tutto proviene e in cui i Vassafor sono pronti a cacciarci nuovamente anche contro la nostra intenzione. “Malediciton” segna sicuramente un percorso evolutivo profondo ed importante nella discografia dei Vassafor, a suo modo coraggioso, andando a limare alcune asperità del debutto (anche e soprattutto nella scelta di suoni più nitidi e definiti) che in realtà avevano entusiasmato in molti, in favore di una ricerca sonora a suo modo più forbita e complessa, rilasciando un prodotto più ragionato ma certamente parimenti debordante.

TRACKLIST

  1. Devourer Of A Thousand Worlds
  2. Emergence (of an Unconquerable One)
  3. Elegy Of The Accurser
  4. Black Winds Victoryant
  5. Illumination Of The Sinister
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